NurSind: a Caserta organici al collasso, servono risposte dal nuovo governo regionale
Antonio Eliseo (NurSind Campania) denuncia la grave carenza di infermieri e Oss al “Sant’Anna e San Sebastiano”: il sindacato chiede interventi immediati per garantire il ruolo di Dea di II livello e un’assistenza dignitosa.
CASERTA, 24/11/2025 – La sanità campana attende segnali concreti dal nuovo governo regionale, e l’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta rappresenta uno dei nodi più critici. A denunciarlo è Antonio Eliseo, segretario regionale del NurSind Campania, che richiama l’attenzione sulla grave carenza di personale infermieristico e, soprattutto, di operatori socio-sanitari.
Secondo Eliseo, la struttura casertana deve garantire il delicato ruolo di Dea di secondo livello, accogliendo tutte le emergenze, ma l’organico ridotto rischia di compromettere la qualità dell’assistenza. “Gli operatori sanitari – sottolinea – continuano a essere sottoposti a turni gravosi, con un carico di lavoro insostenibile. È indispensabile che il nuovo assetto politico regionale sappia dare risposte concrete e immediate”.
Il sindacato evidenzia come la carenza di personale non sia un problema isolato, ma un fenomeno diffuso in tutta la sanità campana. La mancanza di risorse umane pesa sull’organizzazione e mina la capacità di risposta alle esigenze quotidiane dei cittadini.
Parallelamente, si attende l’avvio delle case e degli ospedali di comunità, strumenti che dovrebbero alleggerire la pressione sugli ospedali. Tuttavia, i dati Agenas relativi al primo semestre 2025 mostrano un quadro desolante: in Campania zero case di comunità attive su 191 previste e un solo ospedale di comunità funzionante su 61 programmati.
A livello nazionale, la situazione appare leggermente più avanzata: sono 660 le case di comunità operative (pari al 38% delle 1.723 previste), ma il divario rispetto agli obiettivi rimane significativo.
Il NurSind ribadisce quindi la necessità di un impegno immediato da parte delle istituzioni regionali per colmare le lacune e garantire un’assistenza sanitaria dignitosa. “La sanità campana – conclude Eliseo – non può più permettersi di rimandare: servono risposte, servono fatti”.
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