AI simula le cicatrici del cuore: svolta nella cura della fibrillazione atriale
"Un modello digitale del cuore personalizza le terapie senza rischi per il paziente"
Un team di ricercatori della Queen Mary University di Londra ha sviluppato un innovativo strumento basato sull’intelligenza artificiale che ricrea modelli realistici di tessuto cardiaco fibrotico. La tecnologia consente ai medici di testare virtualmente i trattamenti per la fibrillazione atriale, migliorando la precisione degli interventi e tutelando al contempo la privacy dei pazienti. Una nuova frontiera nella medicina personalizzata.
Lo studio, pubblicato su Frontiers in Cardiovascular Medicine, descrive come il modello AI generi rappresentazioni sintetiche ma clinicamente accurate del cuore affetto da fibrosi. Questi modelli 3D consentono ai medici di testare virtualmente i possibili esiti delle diverse tecniche di ablazione – una procedura che mira a isolare le aree del cuore responsabili delle aritmie – senza ricorrere direttamente al paziente.
Verso cure su misura
Attualmente, la riuscita di un’ablazione dipende fortemente dalla posizione e dalla quantità di tessuto cicatriziale presente nel cuore, spesso difficile da valutare con precisione. L’uso dell’intelligenza artificiale, in questo contesto, colma una doppia lacuna: la carenza di immagini cliniche di alta qualità e la necessità di preservare la privacy del paziente.
Il team ha sviluppato un modello di diffusione avanzato capace di replicare la distribuzione della fibrosi osservata in dati reali, generando così una “replica digitale” personalizzata del cuore. I test effettuati su questi modelli virtuali hanno dimostrato un’accuratezza predittiva paragonabile a quella ottenuta con dati reali, ma senza implicazioni etiche legate al trattamento di dati sensibili.
Il cuore digitale del futuro
“Non si tratta di sostituire i medici,” ha dichiarato il dott. Zolotarev, tra gli autori dello studio. “Il nostro obiettivo è fornire uno strumento di simulazione avanzata per guidare le decisioni cliniche con maggiore consapevolezza.”
Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla dottoressa Caroline Roney, autrice principale dello studio:
“Siamo molto entusiasti di questa ricerca, perché affronta il problema della scarsità di dati clinici per i modelli digitali del cuore. Il nostro sviluppo chiave permette studi virtuali su larga scala e modelli specifici per ciascun paziente, con l’obiettivo di creare trattamenti più personalizzati per chi soffre di fibrillazione atriale.”
Questa tecnologia rientra nel progetto “Future Leaders Fellowship” della stessa Roney e rappresenta un passo decisivo verso una medicina realmente su misura.
Stante che il tasso di insuccesso dell’ablazione in alcuni paesi che sfiora il 50%, per le persone affetta di F.A., questo strumento potrebbe ridurre interventi ripetuti e migliorare la qualità di vita dei pazienti.