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Rete Ictus in Molise: per NurSind è la sanità pubblica a dover garantire le cure, non il privato

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 15/06/2025

MoliseNurSind dal territorio

Sonia Lepore (NurSind): “Il Cardarelli è pronto, ma lo si penalizza per interessi che nulla hanno a che fare con la salute”

infermieristicamente.it ha appreso in esclusiva della forte presa di posizione del NurSind Molise contro la recente istituzione della nuova rete ictus regionale, che vedrebbe un ruolo strategico assegnato a una struttura privata. Per il sindacato delle professioni infermieristiche, questa scelta rappresenta un grave attacco alla sanità pubblica e un pericoloso precedente.

“La rete ictus va istituita nel pubblico e non nel privato. Va potenziata la sanità pubblica, non vanno fatti regali alla sanità privata” – dichiara Sonia Lepore, Segretario Regionale NurSind Molise.

Nel mirino del sindacato c’è la decisione di assegnare centralità a una struttura privata accreditata, a scapito dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso, struttura pubblica che da anni dispone di una Stroke Unit altamente qualificata.

Non ci interessa di chi sia fratello il Direttore della Stroke Unit: ci interessa che il reparto funzioni e garantisca cure sicure e di qualità, come già accade nella realtà dei fatti”.

Sanità pubblica sotto attacco mediatico e istituzionale

Il NurSind denuncia anche il ruolo di una certa narrazione pubblica che, negli ultimi mesi, avrebbe sistematicamente messo in dubbio la tenuta della sanità pubblica, con articoli e dichiarazioni "strumentali e non sempre corrette", volti a delegittimare strutture pubbliche per aprire la strada a nuove convenzioni private.

Si è trattato di un’operazione di delegittimazione studiata a tavolino. Il Cardarelli è stato attaccato con ragioni strumentali. Il fine era chiaro: giustificare le scelte scellerate dei commissari che stanno mettendo la parola fine alla sanità pubblica in Molise”.

Il sindacato non risparmia critiche nemmeno a certe sigle sindacali “complici” della deriva privatistica: “Alcuni stanno sponsorizzando la privatizzazione della sanità, scendendo a un livello bassissimo e squallido”.

Il caso del radiologo interventista e il potenziamento interrotto

NurSind ricorda che il processo di potenziamento del Cardarelli era già avviato, con un avviso pubblico per l’inserimento di un radiologo interventista, figura essenziale per la Stroke Unit. Ma qualcosa si sarebbe bloccato improvvisamente.

Forse ha dato fastidio a qualcuno. Meglio dare tutto al privato, che fino a oggi si è scelto chi ricoverare, perché lì si fa business, non salute. Questa è la realtà”.

Una politica sanitaria poco trasparente

Il sindacato definisce la scelta effettuata da parte dei Commissari “poco legittima e per niente trasparente”, esprimendo profondo disagio per un modello che sposta servizi e risorse verso il privato, anziché consolidare ciò che già esiste nel pubblico.

Si regala la Cardiologia alla ex Cattolica e la rete ictus al Neuromed, invece di riorganizzare il pubblico, che ha già tecnologia, professionalità e know-how per garantire eccellenza”.

NurSind prende posizione anche sul piano politico

Il comunicato si chiude con una riflessione schietta e senza ambiguità:

E se gli affari di Michele Iorio vanno nella direzione di tutelare e mantenere viva la sanità pubblica, li preferisco di gran lunga agli affari di Aldo Patriciello. NurSind non sarà mai complice”.