Ferie negate e turni massacranti: fuga degli infermieri dall’Ausl Romagna
Il NurSind lancia l’allarme: “Condizioni insostenibili, servono rispetto e dignità per la professione”
La situazione degli infermieri dell’Ausl Romagna è al limite della sostenibilità. A denunciarlo è il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, che punta i riflettori su una crisi sistemica aggravata da turni massacranti, ferie negate e regolamenti aziendali sempre più penalizzanti.
“Il disagio degli infermieri è ormai sotto gli occhi di tutti – afferma il NurSind –: a livello nazionale, e in particolare all’interno dell’Ausl della Romagna, le dimissioni volontarie sono in forte aumento. Una tendenza che preoccupa e che affonda le radici in un contesto lavorativo sempre più oppressivo, in cui la conciliazione tra vita privata e professionale diventa impossibile.”
Tra le criticità segnalate dal sindacato: salti di riposo, turni stravolti anche più volte al giorno, ferie negate per “esigenze di servizio”, turnazioni comunicate con pochissimi giorni di anticipo. Una gestione che impedisce qualsiasi pianificazione personale e che pesa su responsabilità crescenti, aggravate dalla cronica carenza di personale.
“Così gli infermieri sono esposti a stress, errori, aggressioni e persino denunce da parte dell’utenza”, sottolinea Massimo Perini, segretario territoriale NurSind.
A peggiorare il quadro, le nuove norme aziendali. Il regolamento sulle prestazioni orarie aggiuntive, pensato per coprire i turni e ridurre le liste d’attesa, “pone vincoli tali da renderle quasi impraticabili”, denuncia il sindacato. Non meno critico il regolamento mensa, che limita l’accesso ai pasti a fasce orarie rigide e non compatibili con i ritmi di lavoro.
“Abbiamo chiesto più volte di eliminare queste limitazioni e di rendere i buoni pasto cumulabili. Una volta che il diritto è maturato, deve restare sempre valido”, afferma Alessandro Ferrini, dirigente NurSind.
Il grido d’allarme è chiaro: “Serve un cambio di passo, fatto di scelte concrete: riconoscimento, rispetto dei contratti, tutela dei tempi di vita dei lavoratori. La professione infermieristica deve tornare ad essere attrattiva.”