L’Infermiere per una sanità da terzo millennio: dal demansionamento alle competenze specialistiche... in Convegno a Palermo
di Rosaria Palermo
Il primo Convegno Regionale Nursind Sicilia, tenutosi a Palermo il 15 novembre scorso, ha affrontato tematiche quanto mai d’interesse per gli Infermieri, ma al contempo di grande complessità. A dipanare la matassa di argomenti quali il “demansionamento infermieristico” e le “competenze specialistiche”, sono stati invitati illustri professionisti, tra cui giuristi di fama nazionale come Luca Benci, il sociologo Angelo Chifari e i rappresentanti istituzionali degli enti locali e del Collegio IPASVI di Palermo, Vincenzo Gargano oltre ai rappresentanti regionali del Nursind Sicilia, Osvaldo Barba e Salvatore Vaccaro e il Segretario Nazionale Nursind, Andrea Bottega e per finire, il Segretario provinciale di Palermo, Enrico Virtuoso ed il Segretario amministrativo, Agata Cocco.
Fin qui, sembrerebbe uno dei soliti convegni in cui si discute, più o meno animatamente, di problemi vecchi come l’inapplicabilità delle leggi già esistenti e di problemi sempre più attuali, come il demansionamento. Lo stridore tra i due termini della questione poste in essere dal Convegno, ossia quali competenze specialistiche per l’Infermiere del terzo millennio e la lotta al demansionamento ci dicono che la professione è “ferma” e non riesce a far applicare concretamente le norme fin qui presenti, perché si possa lavorare senza disperdere energie in compiti non propri.
Il giurista Luca Benci, ha trattato il demansionamento infermieristico dal punto di vista giuridico affermando in termini di contraddizione quanto segue: “nella legislazione vigente, sia nella parte contrattuale e sia nella parte legislativa, le mansioni inferiori non sono contemplate, quindi volendo definire il termine demansionamento, significa di fatto privare il lavoratore delle mansioni di appartenenza, adibendolo a mansioni inferiori, in modo parziale o totale e in modo quantitativo e/o qualitativo”, prosegue inoltre, “è una pratica diffusa a macchia di leopardo sul territorio nazionale e vissuta in modo diverso anche geograficamente, al Nord intesa come perdita della funzione gestionale e al Sud, per via della carenza delle figure di supporto, più come perdita dell’identità professionale nella pratica quotidiana”.
E’ stato sviscerato l’iter legislativo che ha caratterizzato gli ultimi trenta anni della nostra professione, dai grandi cambiamenti legati alla privatizzazione e aziendalizzazione degli anni novanta, alle più recenti disposizioni di legge che vanno nella direzione opposta.
Resta la drammatica attualità di una regione come la Sicilia, nella quale sono più di 3500 gli Infermieri inoccupati e di coloro che lavorano in condizioni sempre più precarie, costretti a svolgere mansioni non proprie.
Per il futuro si è in attesa di vedere quali proposte saranno incluse nel Job’s Act, in questi giorni in discussione al Parlamento.
Ciò detto del demansionamento, altri problemi rimangono sul tavolo della discussione, dal precariato alla demotivazione del personale, fino ad arrivare al mancato riconoscimento del ruolo esperito come professionisti intellettuali che svolgono una professione sempre più complessa. Difatti, come ammesso dal Segretario provinciale Nursind Palermo, Enrico Virtuoso: “passare dalle parole ai fatti presuppone che ci sia l’esigenza del cambiamento, se davvero si vogliono rimuovere le criticità dal nostro sistema sanitario”.
“Solidarietà e consapevolezza”, i termini scelti dal Segretario regionale Nursind Sicilia, Osvaldo Barba, per parlare delle competenze avanzate dell’Infermiere del terzo millennio, avendo la consapevolezza delle specificità legate al proprio ruolo e al contempo solidarietà per tutti i colleghi che nella nostra isola vivono una condizione di demansionamento pressoché quotidiano. Il sistema sanitario in questi ultimi anni è cambiato, così come sono cambiate le esigenze da parte dei pazienti e le competenze specialistiche dei professionisti, che vanno in questa direzione.
Il Segretario Nazionale del Nursind, Andrea Bottega, ha definito specificandone i termini le competenze avanzate (competenze trasversali a più professionisti) e le competenze specialistiche (Infermieri esperti in wound care, ad esempio). “L’Infermiere di famiglia o di comunità potrebbe rappresentare un significativo impiego della professione, tuttavia - continua Andrea Bottega - bisogna portare la professione infermieristica di base ad un livello di carattere superiore. Siamo pronti noi oggi, a svolgere correttamente il nostro mandato professionale, oppure, siamo ancora in una situazione in cui l’organizzazione del lavoro anziché rendere possibile l’esercizio della nostra professione, ci lega ad una situazione di demansionamento, quindi di utilizzo della nostra figura come “tappabuchi”, cioè un colmare non tanto un’esigenza di salute, ma quanto una deficienza organizzativa?
Noi Infermieri vogliamo un riconoscimento delle nostre specificità. Compito del Sindacato dunque, in questo caso, è quello di andare a rivedere l’organizzazione del lavoro e la collocazione del professionista Infermiere all’interno della stessa e lo strumento principale, per cui noi come Infermieri abbiamo deciso di scendere in piazza a manifestare e dichiarare una giornata di sciopero nazionale il 3 Novembre, è quello della contrattazione. Alla politica chiediamo questo affinchè non ci siano più fenomeni come il demansionamento, ma ci sia una valorizzazione della nostra professione e quindi del lavoro, tutto ciò porterebbe dei vantaggi notevoli in termini di efficienza ed economicità ed efficacia assistenziale”
Il Convegno è stato una preziosa occasione di confronto con i rappresentanti istituzionali, a partire dall’Assessore alle attività produttive del Comune di Palermo, Giovanna Marano, Infermiera, ancor prima che rappresentante sindacale della CGIL, la quale ha sottolineato la precarietà nella quale versa la nostra professione e la formazione non riconosciuta della stessa.
Presenti al Convegno inoltre, il Presidente del Collegio IPASVI di Palermo, Vincenzo Gargano il quale ha affrontato le competenze specialistiche da un punto di vista giuridico, così come l’esperto di attività libero professionale di Palermo, Giovanni Valerio, ha affrontato il tema delle competenze per una nuova valorizzazione della professione attraverso l’istituzione dell’Infermiere di famiglia.
Ha concluso tirando le somme di un confronto serrato e proficuo per i presenti Agata Cocco, Segretario amministrativo Nursind Palermo.
Le sfide che ci attendono sono molteplici e si rischia di sembrare schizofrenici nel pensare alle competenze avanzate per l’Infermiere del terzo millennio, che arranca nei reparti facendo di tutto, cercando di sopperire a croniche mancanze. Quindi preziosa occasione di confronto e non di contrapposizione come sempre più spesso ci capita di vivere in questi ultimi tempi tra professionisti, che dovrebbero condividere gli stessi obiettivi.