Adeguatezza prescrittiva: in vigore il decreto. 203 prestazioni nel mirino.
E’ del 20 gennaio la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto con cui le “Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell'ambito del Servizio sanitario nazionale” sono disciplinate per legge.
Si tratta delle 203 prestazioni sanitarie sulle quali sono stati posti dei severi vincoli in termini di prescrivibilità; al di fuori del campo di riconoscimento stabilito dal decreto, infatti, le prestazioni suddette saranno interamente a carico dei pazienti e non più del Sistema Sanitario Nazionale.
Molte le critiche al provvedimento, già da quando esso era stato presentato nei mesi scorsi, soprattutto da parte dei medici, che si vedono limitati nel libero ed autonomo esercizio della loro professione nonché sottoposti alla minaccia di sanzioni nel caso di prescrizioni che non rientrino nei parametri fissati dal decreto.
Limitazioni alle attività di indagine più comuni, come la radiologia diagnostica, gli esami di laboratorio, la dermatologia allergologica, ma anche la genetica, la medicina nucleare e infine le prestazioni odontoiatriche che, lo sappiamo bene, già oggi rappresentano lo spettro per i cittadini che sono costretti a fare i conti a fine mese, tant’è che diversi studi hanno evidenziato come le cure odontoiatriche (e, sembra, le cure in generale) siano tra le prime voci di spesa che le famiglie depennano per far fronte alle difficoltà economiche dell’attuale congiuntura.
Duri i commenti dei sindacati medici, secondo i quali le norme contenute nel decreto si tradurranno in un inevitabile taglio delle prestazioni per i cittadini (Milillo – FIMMG) e costringeranno i medici a decidere i percorsi diagnostici non più attraverso la lettura dei testi scientifici bensì della Gazzetta Ufficiale (Troise – ANAAO–ASSOMED)