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Rischio cadute: è davvero sempre colpa degli Infermieri?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/02/2016 vai ai commenti

Contenuti Interprofessionali

 

Genova, Ospedale San Martino, due tecnici di radiologia sono stati condannati dalla Corte dei Conti ad un risarcimento di sei mila euro, perché ritenuti responsabili delle lesioni riportate da una paziente in seguito alla caduta dalla barella , avvenuta nel passaggio dal lettino a quest'ultima.

I fatti risalgono a Marzo 2013, quando una donna di 92 anni veniva portata in radiologia per un esame, al termine del quale, nel passaggio dal lettino alla barella è caduta, riportando importanti traumi. Alcuni mesi dopo la caduta è deceduta.

Per la procura la caduta dell'anziana donna è ascrivibile agli operatori sanitari che hanno effettuato lo spostamento, imputati per colpa gravissima e negligenza, responsabili di non avere osservato elementari e semplici regole di cura e cautela.

 

Assolto solo il tecnico di cui non è stata appurata la presenza durante lo spostamento.

Anche l'azienda, seppur in minima parte è stata ritenuta responsabile, ritenuta responsabile di non aver assolto gli obblighi in materia di protezione dei pazienti.

Non è la prima volta che la Corte dei Conti si esprime in tal senso; stessa sentenza si è avuta in Piemonte, ospedale di Torino.

All'epoca dei fatti, era il 10 marzo 2006, una donna cade dalla barella mentre l'infermiera si era allontanata, lasciandola sola per qualche istante, per assistere un paziente, le cui condizioni erano improvvisamente peggiorate. Sette anni dopo arriva la sentenza della Corte dei Conti che condanna l'infermiera ed il medico di turno ad un risarcimento di 5000 euro ciascuno, perché ritenuti responsabili delle lesioni accorse alla donna, caduta dalla barella.

Una delle sentenze che ci lascia interdetti, e che pone una seria riflessione su quanto siamo responsabili di tutto, anche a fronte di serie responsabilità dell'azienda, è la sentenza della Cass. Pen n. 16260/2013.

I fatti

Napoli, Ospedale Cardarelli, è il 6/03/2003, una donna viene ricoverata per problemi cardiaci, si dispone quindi il trasferimento della predetta presso il reparto di Cardiologia dello stesso ospedale; l'infermiere incaricato del trasferimento della paziente a mezzo ambulanza in barella, non si era avveduto della presenza nella pavimentazione di una mattonella divelta e, movimentando la barella, aveva determinato l'incastro di una delle due ruote nel terreno sconnesso, con il repentino sbalzo della barella e caduta della paziente, la quale moriva.

Nonostante l'ospedale versasse in condizioni non ottimali con un evidente cattivo stato manutentivo, l'infermiere è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo, perché essendo a conoscenza delle pessime condizioni manutentive dell'ospedale, omette di osservare i doveri di attenzione nell'adempiere al compito di trasporto di una paziente, causandone la caduta ed il decesso.

La Corte di Cassazione spiega che l'infermiere trovandosi nella posizione di addetto al trasporto dei pazienti, assume una posizione di garanzia nei confronti del paziente, la cui salute deve essere tutelata contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l'integrità.

Questa posizione di garanzia, va sotto il nome di posizione di protezione, ed è contrassegnata dal dovere giuridico incombente su ogni operatore sanitario, di provvedere alla tutela dell'incolumità del paziente contro qualsivoglia pericolo.

Ad onor del vero le aziende in minima parte sono state ritenute responsabili degli accaduti, ma qualcuno lancia l'allarme, medici ed infermieri vengono ritenuti responsabili di tutto a fronte di evidenti colpe della mala gestione dell'azienda.

Ad esempio il caso citato di Torino, una sola infermiera poteva vigilare su chi era in barella e sugli altri pazienti che necessitavano di assistenza? Ed il personale di supporto era in servizio? Quanti infermieri in turno e per quanti pazienti?

L'Azienda per prima non deve assolvere l'obbligo di sicurezza del paziente provvedendo a garantire il giusto organico nell'Unità operativa?

Nell'ultimo caso citato, penso il più eclatante in merito alla responsabilità dell'azienda, l'infermiere è colpevole di omicidio colposo, ma la l'Azienda che non provvede alla sicurezza ambientale quanta colpa ha in questa vicenda?

Davvero siamo responsabili anche per le mancanze aziendali? Siamo il capo espiatorio per qualsiasi cosa occorra ai pazienti.

Quella che si è aperta, a mio avviso è una strada pericolosa.

Qualcuno lascia intendere che quando c'erano nelle Aziende le coperture delle Compagnie Assicurative la Corte dei Conti non interveniva.

Fonte: Cade dalla barella, la Corte Conti condanna i tecnici al risarcimento

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