Iscriviti alla newsletter

Asl unica in Sardegna rinviata a settembre: prima bisogna sistemare gli equilibri di potere

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 02/07/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

La Asur pronta ad entrare in vigore dal primo luglio, slitterà a fine settembre per consentire alle forze di maggioranza di mettere in chiaro chi comanda e quanto conta

 

Il Presidente della Regione Sardegna Francesco PigliaruSi era detto che la corsa verso la Asl unica o Asur in Sardegna dovesse proseguire senza intoppi di sorta e così è sembrato fino a quando la giunta regionale ha dovuto prendere atto di una serie di malumori che rischiavano di far saltare tutto il banco. La questione Asur si è, infatti, trasformata nel pretesto per una resa dei conti riguardo agli equilibri, ai pesi e ai contrappesi delle forze di governo che compongono la giunta, la maggioranza che la sostiene ma anche una dimostrazione del potere delle varie correnti interne al Partito Democratico (Leggi l'articolo). Il tutto alla luce del risultato delle amministrative che ha visto il PD perdere posizioni consentendo alle varie minoranze e correnti di rivendicare un peso e un potere maggiore in seno al partito medesimo e soprattutto nei posti di potere pesanti e all’interno della giunta con la pretesa di poltrone in più. E cosa c’è di nuovo in tutto questo? Le dinamiche della politica sono un qualcosa di noto e stranoto e non sorprende più che le questioni di merito, i progetti e i programmi passino in secondo piano rispetto alla necessità di soddisfare gli appetiti di tutti. Non meraviglierà nessuno forse, tranne noi che oltretutto, continuiamo a indignarci di fronte all’ennesimo squallido spettacolo offerto, a causa del quale ci rendiamo conto sempre più che questa classe politica vive di assoluta autoreferenzialità e che qualsiasi azione di governo ha ragione di esistere non già per la bontà intrinseca della proposta del momento ma solo in funzione dell’equilibrio tra politica e potere che soddisfa. La Asur risponde pienamente a questo schema. Bisogna decidere il nome di chi la governerà e che gestirà un portafoglio pari alla metà dell’intero bilancio regionale; ci sarà da decidere la sede; si dovranno nominare i dirigenti intermedi, il direttore dell’Areus e definirne la sede. Insomma c’è parecchia carne al fuoco da spartire ed è bene che i rapporti di forza siano chiari prima di cominciare il banchetto. Tutte questioni cui i cittadini sono ovviamente molto interessati. Li hanno eletti per questo no? Per giocare a chi l’ha più grossa….la clientela.

Nel frattempo i reparti scoppiano, subissati dalle richieste di assistenza e una forza lavoro ridotta all’osso cui non si riesce a garantire i più elementari diritti contrattuali e che hanno costretto alcune direzioni ad accedere alle agenzie interinali. Come a Sassari, dove incredibilmente il giorno prima la Asl autorizza una spesa di 147.000 euro in favore di un’agenzia interinale per l’assunzione di due mesi di ventidue infermieri (Leggi la delibera) e il giorno dopo pubblica la graduatoria a tempo determinato, ferma da un'epoca immemore (Leggi la delibera). Una contraddizione di difficile comprensione.

E’ così che il progetto passa in secondo piano, perché prima c’è da riequilibrare le posizioni tra tutti (Leggi l'articolo). I commissari straordinari sono prorogati fino al 30 settembre così che lo scacchiere possa in fine soddisfare gli appetiti di tutti. Di nuovo i commissari straordinari, quelli in sella dal novembre 2014 che in questo anno e mezzo hanno avuto ad esempio il compito di distruggere la sanità sassarese massacrando i suoi operatori in un’operazione pienamente riuscita (deve essere per questo che sono stati confermati) regalando loro un bel fermo alle progressioni di carriera e a tutti gli istituti contrattuali che potrebbero dare un po’ di ossigeno in un tempo così difficile per tutti. (Leggi l'articolo).

L'Assessore alla Sanità Luigi ArruNel frattempo registriamo una dichiarazione da parte dell’Assessore alla salute Lugi Arru che ci ha particolarmente colpito che la dice lunga sulla bontà di tutta l’operazione e che indirettamente risponde almeno in parte alla domanda che “perché grande è meglio” che avevamo posto in nostro precedente articolo (Leggi l'articolo): “Non ci sono evidenze né a favore né contro. Sappiamo però che genererà il 30 per cento di economie, dicono gli esperti.”. Chiaro? Non ci sono evidenze, un salto nel buio insomma sulla base delle valutazioni di esperti che affermano con sicurezza che genererà il 30 per cento di economie. Chi siano questi esperti però non è dato sapere, su cosa si fondi tale sicurezza ancora meno e cosa si intenda con quella percentuale, impossibile da comprendere.

L’impressione è che il vento che cambia imponga una occupazione militare del territorio per evitare sorprese e per tenere sottocontrollo ogni rivolo e rivoletto di consenso di cui bisogna ad ogni costo evitare la secca.

 

Andrea Tirotto