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Si aggrava la carenza di personale alla A.O.U. San Giovanni e Ruggi di Salerno. NurSind dichiara lo stato di agitazione

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La Redazione
Pubblicato il: 11/08/2017 vai ai commenti

CampaniaComunicati StampaNurSind dal territorio

Manca del tutto la programmazione ed il personale è costretto a violare le norme sull’orario di lavoro, mettendo a rischio la salute propria e dei cittadini.

Turni di lavori stressanti, assenza totale di programmazione ed aumento di rischio professionale per gli infermieri.

Sono questi i principali effetti della grave carenza del personale infermieristico e di supporto nella A.O.U. ,tanto che i servizi ed i lavoratori ne risentono pesantemente.

La ripresa da parte della Regione Campania con il contagoccie del sistema autorizzatorio delle assunzioni di fatto è servito solo a procrastinare di qualche mese la copertura del posto (e siamo ad agosto ), garantendo un ulteriore risparmio di spesa, ma anche un monte ore straordinario di diversi milioni di euro e giorni di ferie arretrati.

A farne le spese, quindi, è il personale in termini economici (  con la scusa del piano di rientro esaurimento dei fondi x straordinario, con impedimento di benefici contrattuali previsti: es. “fasce”) ed il cittadino che usufruisce di un servizio decisamente più carente.

Il NurSind, in rappresentanza di migliaia di professionisti sanitari ritiene doveroso informare cittadinanza e forze politiche locali e regionali che diversi servizi non sono più in grado di garantire assistenza sicura e di qualità.

La sicurezza, in capo al singolo professionista è ulteriormente minata da un’organizzazione di servizi che si regge su sospensione delle ferie ed orario straordinario.

E a fronte di questo sono quotidiane le lamentele che i cittadini rivolgono agli infermieri ( spesso violentemente ) ed al NurSind, in particolare, per la mancata o scarsa assistenza ai loro familiari ricoverati e la scarsa igiene dei reparti.

I lavoratori fungono da bersaglio facile, per un cittadino spesso disorientato ed abbandonato al proprio destino.

Le lamentele dei pazienti, invece, dovrebbero trovare ben altra sorte, perché oggi l’infermiere è chiamato a compiere scelte di priorità non per colpa propria ma per limiti di organico che dipendono dall’Azienda, dalla Regione e dal sistema voluto dal regime sanitario.

La situazione colpisce trasversalmente l’intera provincia.

Gli infermieri sono chiamati a violare il rispetto delle norme sull’orario di lavorro e carichi di lavoro sempre più pesanti, anche a causa dei picchi di ricoveri.

E’ mancata del tutto la programmazione, nonostante si faccia un gran dire di prevenzione.

 E’ inconcepibile infatti che una struttura sanitaria promuova campagne preventive e non programmi il fabbisogno personale per gestire l’ordinario e il surpus di accessi o le assenze per malattie e ferie.

I problemi aumentano, mentre le risorse a disposizione calano, per alimentare una macchina fatta di burocrazia e poltrone da continuare a garantire.

La fusione delle ASL e dei Presidi all’A.O.U. non ha contribuito a risolvere la carenza di personale e il risparmio economico ma al contrario.

La disponibilità di spesa in tale capitolo, infatti è ulteriormente diminuita per finanziare l’Azienda zero.

E i relativi oneri vengono riversati su lavoratori e cittadini, che vedono diminuire i servizi.

 La politica faccia sentire la propria voce  se ha davvero a cuore la dignità della persona che soffre e dei lavoratori .

La sanità non è solo spesa ma garanzia di servizi e di vita per tutti.  

In virtù di quanto detto, il NurSind dichiara lo stato di agitazione .

Le motivazioni che, in caso di mancato accordo porteranno alla dichiarazione di sciopero, sono qui brevemente riassunte:   

-         Visto la grave disattenzione  sulle problematiche della Sanità  pubblica  e l’inerzia del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera   sulla organizzazione dei servizi sanitari in risposta alle esigenze dei cittadini e degli lavoratori.

-         Vista altresì la disattenzione per i diritti dei lavoratori: fondi contrattuali, coordinamento ecc.

-         La mancata di volontà di definizione delle dotazioni organiche minime delle varie strutture con conseguente demansionamento  continuo degli infermieri, OOSS, Coordinatori.

-         Un ingessamento totale del ruolo e delle prerogative della RSU e delle OO.SS. che impedisce la realizzazione di uno stato  di avanzamento su  tutti  gli istituti economici e contrattuali .

-         Una gestione personalistica e particolare dell’Azienda con una evidente mancata visione complessiva della applicazione dell’atto aziendale.

-         Continua  mancata informativa , spesso omissioni di atti dovuti e discriminazione verso questa OO.SS. rappresentativa.

 

Questi punti sono stati già trattati in incontri o richieste all’amministrazione  ma non hanno trovato ad oggi nessuna soluzione  in grado di garantire la sicurezza del paziente e del professionista.

 

Preoccupati per le ricadute sulla salute dei cittadini siamo a chiedere di espletare il tentativo obbligatorio di conciliazione al fine di risolvere lo stato di agitazione.

 

 

Il Segretario Territoriale

Pasquale Picariello