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Brindisi. Revocato lo sciopero indetto dal NurSind dopo l’incontro con la Direzione Generale

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La Redazione
Pubblicato il: 29/01/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPuglia

"Contestuale richiesta alla Regione Puglia di incontro e chiarimenti riguardo assunzioni OSS e stabilizzazione precari storici".

In riferimento alla giornata di sciopero di 24 ore del personale del comparto sanitario, proclamato dalla Segreteria Territoriale Nursind di Brindisi,  Venerdì 26 gennaio, presso la ASL di Brindisi, si è tenuto un incontro tra il management aziendale ASL di Brindisi, ed una delegazione del NurSind , per un confronto sulle motivazioni dello sciopero indetto dallo stesso sindacato per mercoledì 31 gennaio.

Nel corso dell'incontro sono state illustrate le criticità più volte espresse con particolare riguardo alle istanze dei professionisti infermieri di tutta la ASL.

Abbiamo ottenuto risposte concrete su diversi aspetti fra cui le carenze già segnalate di personale infermieristico in diverse UU.OO e servizi, la mobilità, le carenze strutturali ed organizzative, l’atavico sovraffollamento dei pronto soccorso, oltre che il riordino ospedaliero.

Insolute o poco chiare rimangono invece la atavica assenza di operatori di supporto in tutte le UU.OO. della ASL ed il processo di stabilizzazione dei precari.

Questi aspetti sono addebitati alla mancanza di indicazioni ed autorizzazioni da parte del competente dipartimento della Regione Puglia. Come reiteratamente denunciato dal NurSind, grave è, infatti, la situazione di demansionamento professionale vissuta quotidianamente dagli Infermieri della ASL Brindisi, condannata, tra l’altro, recentemente, dal giudice del lavoro, al pagamento del danno subito e che rischia, nel prossimo futuro, a subire ulteriori condanne con aggravio sulla finanza aziendale.

La grave carenza di Operatori Socio Sanitari, difatti, fa aumentare in maniera estremamente rischiosa il carico di lavoro, già di per sé elevato, del personale infermieristico, in quanto esso viene ad essere, per necessità, distolto dalle proprie attività, oltre che chiaramente costantemente dequalificato.