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Infermieri. Strategie per superare l’evento stressante nell’area emergenza-urgenza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 20/04/2018 vai ai commenti

Nursing

Operare nelle aree di emergenza-urgenza, vuol dire avere la capacità di risolvere situazioni inaspettate, alle quali non si è preparati, e da quelli spesso dipende la vita del paziente, in maniera pronta e repentina.

L’operatore agisce in un contesto dove manca il rapporto con la vittima dell’evento, manca il pregresso rapporto di cura da cui trarre soddisfazione e quel senso di utilità al prossimo.

Quando si interviene in un evento di emergenza- urgenza, quello che si compie è un atto dovuto qualora apporti un beneficio e, diventa motivo di stress e frustrazione se non ha il risultato sperato.

Quali strategie quindi adottare per non fare dello stress e della frustrazione motivo di demotivazione professionale?

Chi e cosa aiuta l’infermiere a superare certi confini psicologici per non “bruciarsi” e non finire nel tunnel del Burnout?

Quali comportamenti adottare per un buon processo di adattamento alle situazioni di stress?

L’insieme delle strategie tese a fronteggiare una qualsiasi situazione di stress sono denominate “Coping”, ovvero la capacità di risolvere un problema e la capacità di adattarsi alla situazione stressante.

Vediamo quindi quali strategie e percorso seguire per far fronte a tutto quello che ne deriva dall’essere esposti a situazioni traumatiche:

 

Prevenzione primaria: attività di formazione svolta in tempi di non emergenza, tesa a far conoscere i rischi psicologici che si corrono, ma anche le risorse naturali e difensive di ogni professionista.

 

Prevenzione secondaria: caratterizzata dal supporto psicologico in relazione all’evento di elevato impatto emotivo.

 

Prevenzione terziaria: caratterizzata da assistenza psichiatrica e psicoterapeutica finalizzata alla comprensione del disagio e del disturbo.

 

Strategie generali:

  • selezione adeguata del personale

  • ritmi di lavoro che consentano un adeguato riposo

  • riduzione delle tensioni comunicative all’interno dell’organizzazione.

 

Strategie rivolte e piccoli gruppi:

  • spiegazioni agli operatori sanitari delle modalità di manifestazione più tipiche dello stress. Legato a chi lavora in aree di emergenza

  • insegnamento di tecniche di rilassamento

  • utilizzazione del defusing e debriefing.

 

Il defusing è un intervento breve di circa 20-40minuti su un gruppo di 6-8 operatori, viene utilizzato subito dopo l’evento critico. Serve a ridurre il senso di isolamento e di impotenza di fronte all’evento traumatico

Il debriefing, è un incontro più strutturato del defusing, si organizza qualche giorno dopo l’evento ed offre agli operatori la possibilità di esternare i propri pensieri, ricordi ed emozioni in modo da comprenderli, normalizzarli ed integrarli.

 

La parola d’ordine e’ formazione ed aggiornamento.

Conoscere tutto quello che concerne essere partecipe in prima linea di un evento traumatico, permette agli operatori sanitari di rispondere in maniera adeguata e di ridurre stress ed ansia, che andrebbero poi ad inficiare non solo il benessere psico-fisico dell’operatore stesso, ma anche sulla qualità dell’assistenza fornita.

 

 

da: 

Bruce H. Y., Jiulian D.F. et al (2002), L’assistenza Psicologica nelle emergenze

 

An exploraration of post-traumatic stress disordier in emergency

 

nurses following Hurricane Katrina”, Journal of Emergency Nursing

 

ph credit: dal web