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Infermieri. Diminuisce il carico di lavoro grazie alla Doll Therapy per il trattamento delle demenze. Gli studi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/05/2018 vai ai commenti

Nursing

Si chiama Doll Therapy, e letteralmente vuol dire “terapia della bambola”.

E’ una terapia non farmacologica utilizzata nei pazienti affetti da demenza.

Il trattamento nasce in Svezia, dall’idea dello psicoterapeuta Britt Marie Egidius Jakkobsson che, utilizzò la bambola per stimolare le risposte empatiche del figlio affetto da autismo.

Oggi sbarca a Torino e sarà utilizzato per la prima volta nel reparto di geriatria dell’ospedale Molinette.

Diversi studi indicano i diversi benefici della terapia, non solo perché utile a ridurre i sintomi di aggressività del paziente affetto da demenza, ma anche per la conseguente riduzione del carico di lavoro infermieristico.

 

Demenza, i dati

Nel nostro Paese sono 1,2 milioni le persone affette da demenza.

Sul piano internazionale i numeri delle persone affette da demenza sta crescendo rapidamente: 40 milioni di persone nel mondo sono affette da una qualche forma di demenza e, nell’ottica di un aumento dell’aspettativa di vita, si ipotizza che nel 2030 potranno essere 66 milioni le persone con demenza e 115 milioni nel 2050.

Il Word Health Organizzation ha stimato la presenza di un nuovo caso di demenza ogni 4 secondi.

Tali numeri, a fronte della limitata efficacia delle terapie farmacologiche e della plasticità del cervello umano, sono le ragioni più importanti del crescente interesse per terapie quali la “Doll Therapy”.

Sono 200 i tipi di demenza, tra i quali prevalgono :

  • Alzheimer (40%)

  • Demenza vascolare (25%)

  • Demenza a corpi di Levy (25%).

Questo vuol dire che le manifestazioni cliniche possono variare da persona a persona, anche se per lo più sono caratterizzate da:

  • perdita progressiva della memoria

  • difficoltà nella comunicazione

  • difficoltà nell’esecuzione di compiti semplici

  • disorientamento nel tempo e nello spazio

  • deterioramento del linguaggio.

 

La revisione della letteratura in merito alla terapia, ha indicato la Doll Therapy come un aiuto valido ai pazienti affetti da demenza.

Coloro che hanno partecipato alla terapia con la bambola erano, meno agitati, dormivano meglio, interagivano con gli altri residenti, con un miglioramento generale di tutti le manifestazioni cliniche, con una diminuzione dell’ansia.

Il protocollo utilizzato per valutare l’efficacia della terapia con la bambola, prevedeva nei diversi studi presi in esame, la registrazione i cambiamenti osservati dal personale infermieristico, ad una settimana dall’introduzione della bambola.

Sei le aree di valutazione: attività, vivacità, interazione con il personale, interazione con gli altri pazienti, felicità, aggressività.

Numerosi i cambiamenti di comportamento osservati, quasi immediati, al ricevimento della bambola.

 

Uno studio eseguito nel reparto di psichiatria dell’ospedale Manet Sinai di New York, ha dimostrato che l’introduzione della bambola, ha prodotto un minor uso della terapia farmacologica tra i residenti della struttura, riducendo i comportamenti aggressivi e combattivi.

 

 

Da

Implementation of a baby doll therapy protocol for people with dementia: Innovative practice

Barbara A Braden, Phyllis M Gaspar

Responsabile civile