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118 Toscana, la denuncia del NurSind. No ad esternalizzazione.

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La Redazione
Pubblicato il: 04/05/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

Gianni Piccini segretario territoriale Nursind Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore, intervieve sul mancato coinvolgimento della figura Infermeiristica nel processo di riorganizzazione del 118 che la regione Toscana sta attuando.

"In passato abbiamo assistito al taglio delle centrali Operative del 118 in previsione del passaggio al 112, numero unico per le emergenze, del quale siamo ancora in alto mare.

Attualmente è in corso a livello regionale la stesura di una delibera per la riorganizzazione dell’emergenza territoriale del 118 della quale nessuno sa chi siano gli attori che vi partecipano.

Come NurSind abbiamo già espresso il nostro disappunto su ciò che sta succedendo nella Regione Toscana riguardo tale riorganizzazione.

Ciò che ci lascia attoniti e che, a nostro avviso, avvalora sempre più il sospetto che vi sia da parte della politica regionale l'intenzione di mettere in mano a privati il servizio è proprio il silenzio assordante da parte delle istituzioni.

Abbiamo intenzione di scrivere direttamente in assessorato per il diritto alla salute per manifestare la nostra contrarietà ad una riorganizzazione di un sistema come il 118 senza il coinvolgimento di una figura cardine quale è l'Infermiere.

Una esternalizzazione del servizio ci vedrà costretti, come sigla Sindacale ad attuare tutte le forme di lotta possibili per tutelare i diritti dei Professionisti che da anni fanno parte del sistema.

La salute è il primo bene della collettività e come tale deve essere tutelato. La strada intrapresa su tutto il territorio nazionale e, nella fattispecie nella regione Toscana a nostro modo di vedere non va verso la tutela della salute dei cittadini.

A nostro avviso non è depotenziando e deprofessionalizzando un sistema come quello del 118, al quale ogni anno vengono tolte risorse e rivolgendosi a soggetti privati che si salvaguarda la salute dei cittadini.

Riteniamo inaccettabile il silenzio che regna attorno a questa riorganizzazione, silenzio che, per quanto ci riguarda, ci fa temere il peggio sotto 2 aspetti, la tutela della Professione Infermieristica, figura cardine dell’emergenza territoriale non meno del Medico e, purtroppo la qualità del servizio, che indubbiamente avrà ricadute negative per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini".