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Infermieri. 43 milioni di morti per errore di comunicazione. Il metodo "Saccia" per prevenire l'evento avverso

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/06/2018 vai ai commenti

Nursing

Si chiama “Saccia”, ed è il metodo utilizzato per una comunicazione più sicura nell’assistenza sanitaria.

La comunicazione tra medici, infermieri e pazienti è una componente chiave del processo di cura.

Da uno studio condotto sugli eventi sentinella verificatesi nell’arco di 15 anni, la Joint Commission for Accreditation of Healthcare Organizations, ha stimato che su 4.800 eventi analizzati, la comunicazione tra sanitari, ha rivestito un ruolo cruciale nel verificarsi dell’errore.

Nello specifico gli errori nel passaggio delle consegne sono stati presenti nell’80% degli eventi avversi prevenibili con grave danno al paziente.

La comunicazione scorretta ed inefficace è la causa più frequente degli eventi sentinella.

La prof. Annegret F. Hannawa, professoressa di scienze della comunicazione all’Università della Svizzera italiana, dove dirige il Center for the Advancement of Healthcare Quality and Patient Safety (CAHQS) un centro di competenza per la promozione della qualità di cure e sicurezza dei pazienti., ha pubblicato 4 libri sull’innovativo modello ‘Saccia Comunicazione sicura’ che delinea l’importanza e il ruolo di 5 competenze principali come cause di cure insicure.

Sono 43 milioni i pazienti vittime di errori medici negli ospedali.

Si stima che in Svizzera ci siano quotidianamente 7 decessi, due terzi dei quali potevano essere evitati soprattutto tramite una comunicazione interprofessionale più sicura tra medici, infermieri e pazienti.

 

Il metodo Saccia

Saccia è un acronimo, raccoglie le 5 competenze centrali per una comunicazione sicura, 5 aspetti della comunicazione responsabili dei danni inflitti ai pazienti. È un modello applicabile a tutti gli attori sanitari e alla comunicazione tra di loro.

 

 

S- Sufficienza. Spesso le informazioni ricevute e fornite, così come quelle comprese non sono sufficienti, mentre dobbiamo assicurarci che lo siano.

 

A- Accuratezza. L’informazione deve essere accurata, comprensibile, in modo che non venga fraintesa e mal interpretata dal personale curante. Troppo spesso la correttezza di un’informazione non viene verificata, si parla poco tra colleghi, anche per controllare se ci sono stati malintesi, se abbiamo capito bene le indicazioni.

 

C- Chiarezza. Non siamo chiari nella nostra comunicazione, sminuiamo o esageriamo i contenuti, tralasciamo intenzionalmente informazioni per vari motivi.

 

C- Contestualizzazione. Come ad esempio non comunicare l’urgenza di un caso o farlo al momento sbagliato.

 

IA- come capacità di adattarsi a livello interpersonale. Vale per ogni tipo di comunicazione sia tra professionisti della salute sia con il paziente.

Caratterizzata dalla capacità di saper interloquire con ogni tipo di utenza, riuscendo a metterla al centro del processo di comunicazione e cura.

 

 

Da LaREgione