Neonato morto a Brescia. Indaga la procura. Focus sul batterio killer
Martedì 7 agosto agli Spedali Civile di Brescia è deceduto un neonato a causa di una infezione sostenuta dal batterio, la “Serratia marcescens". La procura ha aperto una inchiesta ed i Nas hanno acquisito la documentazione, ma al momento nessuno risulta indagato.
Il povero bimbo era ricoverato insieme al suo fratellino gemello e anche lui insieme ad altri 9 neonati sono stati infettati; attualmente le loro condizioni appaiono stabili.
Che cos’è la Serratia marcescens
La Serratia marcescens è un batterio Gram negativo patogeno della famiglia delle Enterobacteriaceae che produce una caratteristica pigmentazione rossa spesso visibile nei substrati dove si moltiplica. Trent’anni fa era ritenuto innocuo, ma nel tempo si è dimostrato essere un batterio insidioso ed opportunista ed è una frequente causa d’infezioni nosocomiali associate all'assistenza sanitaria sia in pazienti adulti che pediatrici. Il batterio in natura è ubiquitario, presente nel suolo, nelle acque di superficie o di scarico, sulle piante, negli animali, soprattutto negli insetti e nell'uomo.
Clinica per infezione da S. marcescens
L'infezione si manifesta con sintomi generici: febbre, brividi, che non beneficiano delle comuni terapie antibiotiche, nei pazienti a rischio può evolvere nell’insufficienza respiratoria e shock settico.
L'infezione da S. marcescens essendo un batterio opportunista, può essere contratta con maggiore facilità e probabilità da pazienti a rischio, che sono:
- quelli in terapia immunosoppressiva prolungata,
- chi ha necessità di agenti antimicrobici,
- i pazienti portatori di catetere vescicale a permanenza,
- la presenza concomitante di patologie come malattie polmonari croniche e il diabete mellito.
In questi pazienti spesso è responsabile d’infezioni del tratto urinario, respiratorio, delle vie biliari, può condurre a peritonite, provocare infezioni delle ferite chirurgiche, infezioni oculari e infezioni del catetere endovenoso, che possono anche portare a batteriemie potenzialmente letali.
Recenti analisi epidemiologiche hanno mostrato un aumento del tasso di resistenza antimicrobica, tali ceppi multiresistenti (MDR) sono stati associati a esiti gravi. Il tasso di mortalità con batteriemia da S. marcescens è elevato, compreso tra il 25% e il 58%.
Diagnosi di batteriemia da S. marcescens
in relazione alle manifestazioni cliniche infettive, la batteriemia acquisita in ospedale è definita dalla emocoltura positiva prelevata da un paziente non prima di 48 ore dopo il ricovero ospedaliero.
La batteriemia associata all'assistenza sanitaria è definita dalla emocoltura positiva prelevata da un paziente in trattamento:
- endovenoso domiciliare e / o ambulatoriale
- emodialisi
- medicazione di ulcere/ferite, cateteri venosi
- chemioterapico
- assistenziale infermieristico
- coloro che hanno ricevuto un ricovero ospedaliero negli ultimi 30 giorni
- pazienti ospedalizzati in reparti di area critica per ≥2 giorni negli ultimi 90 giorni
- persone che vivono in una casa di riposo o in una struttura residenziale.
Fonti di contaminazione ospedaliere
- Le mani (sporche) dei sanitari
- apparecchiature mediche tra cui nebulizzatori, broncoscopi, elettrocardiografi, laringoscopi soluzioni contaminate come farmaci per inalazione, siringhe preriempite di eparina, soluzioni saline, nutrizione parenterale e antisettici
- coinvolte molte fonti ambientali, unità di condizionamento dell'aria , bacini di raccolta delle urine ,
- acqua di rubinetto,
- disinfettori di padelle da letto,
- distributori di sapone liquido
Nel caso dei bambini, fonti di contagio possono essere le superfici delle termoculle, più raramente il latte e il sapone per il lavaggio delle mani.
È possibile la condizione di portatore sano, ovvero senza ammalarsi si può essere fonte di contagio.
Profilassi
La prevenzione consiste nell’attenersi scrupolosamente alle procedure igieniche e asettiche durante ogni manovra assistenziale, cruciale è l’igiene delle mani degli operatori.