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L’infermiere che recede dal contratto a termine deve restituire tutti gli stipendi . Ecco la clausola dello Spallanzani

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 23/09/2018

Comunicati Stampa

Ebbene si, siamo arrivati pure al paradosso Kafkiano.

Questa è la storia di una clausola di un contratto come tanti fatto firmare ai dipendenti precari dello I.R.C.C.S. Spallanzani di Roma dove essere transitori è un obbligo sancito unilateralmente dall’Amministrazione.

Un Infermiere a tempo determinato che vince un concorso a tempo indeterminato e vuole, giustamente, licenziarsi per iniziare una nuova vita gettando alle spalle la sua condizione di precario non può farlo se non pagando.

A raccontare quella che è una storia di ordinaria follia è Stefano Barone, segretario territoriale NurSind.

In questa struttura dalle nobili origini si deve fare fronte all’articolo contrattuale dove è stata inserita (all'interno dei contratti a termine "ex novo" e dei rinnovi semestrali) una clausola per la quale il reperimento di un incarico a tempo indeterminato (come potrebbe essere ad esempio la vincita di un concorso pubblico) non consentirebbe al lavoratore di dimettersi senza incorrere in responsabilità nei confronti del datore di lavoro, con conseguente possibilità per il medesimo di richiedere il risarcimento danno pari alle retribuzioni del periodo non lavorato”.

È evidente come il contesto in cui sono inserite queste clausole si concretizza alla fine in una implicita "costrizione" per il lavoratore precario ad accettarla per poter reperire una occupazione anche temporanea.

Discutibilmente allo I.R.C.C.S. Spallanzani si deve essere precari sempre anche in presenza di una stabilizzazione e di una nuova occasione di vita per il dipendente firmatario di queste “curiose” clausole per noi inapplicabili.

Clausole che NurSind non accetta e non accetterà mai evidenziando un “fumus” vessatorio verso coloro che potrebbero avere altrove una occasione di stabilizzazione e nuova vita lavorativa.

Ci viene da pensare che forse l’unica cosa a tempo indeterminato in questo Paese sia proprio la precarietà o perlomeno questo è il nostro timore più grande. Vista la condotta per noi illegittima l’Os NurSind invita codesta Amministrazione a rimuovere la clausola già specificata e a consentire, così, agli infermieri di sottoscrivere liberamente il contratto a termine o di rinnovo in assenza della stessa. La sola politica vincente è quella della stabilizzazione “a costo zero” e non richiedere all’infermiere l’importo lordo corrispondente alla retribuzione per i mesi non lavorati. Siamo curiosi di sapere come la Regione Lazio intenda affrontare questa situazione.

Intanto Adriano De Iullis, segretario Aziendale NurSind dello Spallanzani, il 19 settembre ha inviato, tramite studio legale, una diffida al al Direttore Generale Dr.ssa Marta Branca, invitandola a rimuovere la clausola, al fine di consentire agli infermieri di sottoscrivere liberamente il contratto a termine o di rinnovo; De Iullis sottolinea: " Credo sia un azione inopportuna ed ingiusta da parte della direzione dell'IRCCS Spallanzani  far pagare ad un dipendente  durante il suo  precariato di 6 mesi l'opportunità di  iniziare in un' altra azienda un altro incarico   anche se temporaneo ma  assolutamente migliorativo di quello in essere, o far sì che debba pagare il fatto di essere stabilizzato, o la possibilità di  avvicinarsi in una città vicino alla propria famiglia".