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Dipendenti pubblici. Prescrizione contributi pensione dal 1 gennaio 2019. Ecco cosa fare per non perderli

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 20/11/2018 vai ai commenti

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C’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per regolarizzare i contributi previdenziali dei dipendenti pubblici accreditati presso l’ex Inpdap; dal 1° gennaio 2019 cadranno in prescrizione.

Ma andiamo per ordine e vediamo chi deve regolarizzarli e come.

Cos’è l’Inpdap, il passaggio ad Inps

L’INPDAP è stato un ente pubblico non economico, che si occupava di previdenza e altri servizi riservati ai dipendenti del settore pubblico.

Nel 2011, il così detto Decreto Salva Italia del governo Monti ha disposto la soppressione dell’INPDAP e il trasferimento all’INPS di tutte le sue funzioni.

Questa decisione è stata presa per dare il via ad un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema previdenziale italiano, con lo scopo di contenere la spesa pubblica.

A rendere operativa la soppressione dell’INPDAP è stato l’articolo 21 comma 1 del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011.

A partire dal primo gennaio 2012, quindi l’INPDAP non esiste più, ed è confluito nell’INPS. Dal 2012, quindi, quando si parla di INPDAP ci si riferisce alla Gestione ex INPDAP dell’INPS, chiamata anche INPS Gestione Dipendenti Pubblici.

Siccome l’INPS è subentrato in tutti i rapporti attivi e passivi dell’INPDAP, tutti i servizi che prima venivano erogati dall’Istituto Nazionale di Previdenza e assistenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica esistono ancora, solo che vengono forniti dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici.

Nella soppressione dell’Inpdap i fondi previdenziali dei dipendenti pubblici sono stati trasferiti all’Inps; in questo passaggio, però, è possibile che alcuni contributi previdenziali siano andati persi.

I contributi previdenziali cadono in prescrizione dopo 5 anni, quindi dalla soppressione dell’Inpdap sarebbero dovuti scadere il 31 Dicembre 2017, prorogati al 31Dicembre e con prescrizione dal 1° gennaio 2019.

 

E’ proprio il 31 Dicembre il termine ultimo per regolarizzare i contributi previdenziali, così come confermato dall’Inps nella circolare 169/2017.

La stessa Inps con un’altra circolare, quella del 13 agosto 2018, ha chiarito come per i dipendenti pubblici non ci siano pericoli di perdere i contributi una volta che questi cadranno in prescrizione.

In tal caso, infatti, sarà l’amministrazione di riferimento che, non potendo più regolarizzare i versamenti mancanti, dovrà farsi carico dell’onere del trattamento di quiescenza riferito ai periodi di servizio non accreditati.

Come fare per recuperare i contributi

Fermo restando che per i dipendenti pubblici non c’è nessun pericolo di perdere i contributi, vediamo come fare per recuperarli:

Accedere al sito INPS nell’area “La mia pensione” utilizzando il codice fiscale e il PIN, o in alternativa l’identità SPID.

A questo punto seguendo il percorso

Fascicolo previdenziale del cittadino”-> “Posizione assicurativa” potete procedere con il vostro estratto conto contributivo.

Grazie a questo strumento, infatti, potete consultare tutti i contributi accreditati sul fondo INPS, così da accorgervi eventualmente della mancanza di alcuni periodi contributi relativi al periodo precedente al 2012. Mancanza che appunto potrebbe essere motivata da errori - o anche ritardi - insorti con il passaggio dall’INPDAP all’INPS.

Per recuperare agli errori basta segnalare l’errore all’INPS, attivando una richiesta di variazione e integrazione della posizione assicurativa nella quale indicherete i periodi mancanti e allegando, qualora fosse possibile, la documentazione necessaria a sostegno della vostra tesi.

Per farlo dovete utilizzare la funzionalità “richieste di variazione alla posizione assicurativa RVPA”, o in alternativa potete telefonare al numero INPS 803 164 (purché siate in possesso del PIN).

 

Da Money