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CPS di Monza: paziente armato di coltello minaccia un medico. Intervista a Donato Cosi.

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 26/11/2018 vai ai commenti

AttualitàLombardia

Giovedì 22 novembre, durante una visita di controllo, un paziente in cura al Centro Psico Sociale (CPS) di Monza decide, senza apparente motivo, di tirare fuori un coltello a serramanico dalla tasca e mostrarlo al medico. Probabilmente non c’era l’intenzione di usarlo, ma la detenzione di un’arma così pericolosa (15 centimetri di lama) e la “velata” minaccia che si è accompagnata all’estrazione del coltello dalla tasca sono bastati per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

La Polizia, intervenuta celermente, ha poi condotto il paziente al Commissariato dove è stata formalizzata una denuncia per minacce aggravate e porto abusivo di arma.

 

"La questione apre il dolente capitolo della sicurezza sui luoghi di lavoro: gli operatori - riferisce Donato Cosi, Segretario Territoriale per Monza e Brianza del NurSind - che per fortuna, all’ora dei fatti, erano presenti numerosi, non chiedono la presenza di corazzieri piazzati all’ingresso del CPS, né tantomeno l’esercito schierato in forze all’interno della struttura, ma il rispetto di quelli che sono universalmente riconosciuti come criteri minimi di sicurezza.

Ovvero essere SEMPRE presenti in un numero minimo di operatori, al fine da poter gestire in sicurezza eventuali situazioni di pericolo, come è successo durante l’episodio appena descritto.

"Purtroppo non è così - continua Cosi - o meglio: se dipendesse dalla Regione, dall’ATS Monza e dall’ASST Monza, il CPS sarebbe aperto 12 ore, con la presenza di due soli infermieri nelle ultime tre ore di apertura, ovvero dalle 17:00 alle 20:00".

"Il NurSind Monza, invece - conclude Cosi - consapevole della “fragilità” di una struttura dove, nelle ultime tre ore serali, si corrono maggiori rischi, sia per i pazienti che per gli operatori, ha chiesto all’ATS Monza di contrarre l’orario di apertura dalle 8:30 alle 17:00, in modo da avere SEMPRE un numero sufficiente di operatori contemporaneamente presenti in struttura. Tale contrazione, inoltre, si rivela essere utile non solo alla sicurezza, ma anche al raggiungimento di obiettivi di budget, dato che un maggior numero di operatori garantisce un maggior numero di attività".

 

Auspichiamo che, nelle scelte organizzative, prevalga sempre il buon senso e una maggior attenzione alla sicurezza di operatori e pazienti, cosa non sempre così ovvia e scontata.