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Tutto il "caso articolo 49": Ipasvi contro Ipasvi e la Federazione silente!

La risonanza mediatica che ha avuto l’ argomento sul web è così grande da poter chiaramente parlare del “caso articolo 49”; nei giorni passati e tutt’ ora molti Infermieri sono intervenuti commentando gli eventi; ci auguriamo che il clamore intorno al caso possa finalmente risvegliare alcuni letarghi IPASVIANI e quelli della FEDERAZIONE NAZIONALE: la situazione è urgente e sempre più colleghi chiedono l’ abolizione di questo articolo dal codice deontologico. Ed è proprio da una coraggiosa lettera che il collegio IPASVI di Pisa scrive sulle pagine di Quotidiano Seanità (leggi) che esplode il caso: il presidente Emiliano Carlotti esprime l' intenzione di proporre una revisione del Codice Deontologico degli Infermieri con particolare attenzione alla disapplicazione dell’ articolo 49, ormai strategicamente usato per delegittimare l’ Infermiere dal ruolo esplicato sulla normativa vigente e spenderlo per tappare le crepe di un sistema sanitario che sta chiaramente sempre più affondando. Ma la FEDERAZIONE, preseduta dalla presidente Barbara Mangiacavalli anziché accogliere la sollecitazione per aprire un tavolo di riflessione che accolga le richieste di un ente portavoce di migliaia di Infermieri, minaccia sanzioni disciplinari qualora la strada ideologica non venga prontamente abbandonata. Sul tema entra a gran voce anche Ivan Cavicchi, noto per le sue posizioni anti-articolo 49 (sempre schierato dalla parte del disagio di chi la corsia la vive sul serio) che senza peli sulla lingua accusa la FEDERAZIONE di prendersi le responsabilità che ha per aver portato la professione in questo baratro (Leggi). Il collegio IPASVI di Pisa intanto non rimane in silenzio e scrive un’ altra missiva alla Mangiacavalli (Leggi) ponendo una serie di domande che forse sono troppo complesse per avere la stessa risposta celere con cui è piovuto l’ ammonimento verso il precedente exploit. Nella fattispecie si chiede alla presidente di illustrare quali articoli garantiscono la paternità assoluta del Codice Deontologico alla FEDERAZIONE, quali sarebbero le ripercussioni medico-legali che ella cita qualora l’ articolo 49 dovesse finalmente eclissarsi e perché il CID (i cui iscritti sono membri IPASVI) abbiano potuto auto-dotarsi di un proprio codice deontologico. A tutt’ oggi forse la Mangiacavalli sta cercando in qualche libro la soluzione del problema, vista la totale mancanza di una risposta agli interrogativi sollevati.

Intanto nel web subito c' è chi sobilla lo zampino di Nursind dietro l' azione del Colleggio Ipasvi di Pisa. A questa accusa risponde direttamente in persona Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind, che lodando la scelta dei colleghi toscani ricorda ai fantasiosi amanti delle teorie complottiste che Nursind non ha bisogno di nascondersi ma....si conduce da solo le sue battaglie (Leggi)

Ma continuiamo… a breve distanza dalla lettera rimasta orfana di valide spiegazioni, la segreteria di Nursind Viterbo, per voce di Emanuele Ermini e Sara Abbondanza, appoggia in pieno l’ iniziativa di Pisa ed invia anch’ essa una lettera alla Federazione Nazionale ed al COLLEGIO IPASVI di Viterbo (Leggi) per chiedere di riflettere seriamente su quanto considerato. Anche qui non perviene nessun segnale da parte della federazione. Allora ci prova anche il COLLEGIO IPASVI-La Spezia, nella persona del Presidente Francesco Falli a chiedere di non restare indifferenti alle sollecitazioni degli enti locali, esprimendo seria preoccupazione per come la magistratura in virtù della sopravvivenza dell’ articolo 49 non considera il demansionamento un fenomeno condannabile (Leggi) Pure qui, forse impegnata a scrivere la risposta alle missive già accumulate, la Federazione non si palesa. Si fa però sentire il COLLEGIO IPASVI di CARBONIA-IGLIESIAS dicendo la sua sulle pagine del quotidiano che ha visto ospite le opinioni di Cavicchi qualche giorno prima: "la colpa è del blocco del turn-over se gli Infermieri sono demansionati, le condizioni alienanti del SSN imbavaglierebbero l’Infermiere nella condizione di defenestramento" - dice - peccato che però sia proprio quell’ articolo 49 a obbligare l’ Infermiere e defenestrarsi da solo, e mica tocca la stessa sorte agli altri attori della sanità (fisioterapisti, ostetriche, tecnici radiologi etc etc). Cavicchi, lo conosciamo, non si lascia intimorire da nulla e risponde adducendo alla malafede di chi pur di conservare posti privilegiati arriva ad occultare la verità (Leggi). Intanto anche il coordinamento Lombardo Nursind, ricalcando Viterbo, accusa l’ articolo 49 come principale indiziato nel crimine infermieristico del professionista lava-pavimenti/portinaio/sporziona filetti e ne chiede subito l’ incarcerazione (Leggi). Arriviamo dunque a ieri, giornata in cui  il COLLEGIO IPASVI DI TERAMO, con una comunicazione inviata dal Presidente Cristian Pediconi, ritiene opportuno che il Codice Deontologico debba essere modellato ascoltando le richieste degli Infermieri che poi dovranno applicarlo (Leggi)

Tutto ciò che adesso aspettiamo, in questo clima di IPASVI contro IPASVI  è una risposta a queste sollecitazioni da parte della Federazione Nazionale: riuscirà a rispondere alle domande poste dai vari enti con la stessa carica con cui ha intimorito Pisa di non intraprendere strade rischiose?