Iscriviti alla newsletter

Per quanto tempo sono infettivi i microrganismi emessi con sternuti e colpi di tosse? Perché è importante saperlo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/01/2019 vai ai commenti

Studi e analisi

Complice l’abbassamento delle temperature continua a crescere il numero delle persone colpite da sindrome influenzale, sebbene in modo più graduale rispetto alla scorsa stagione.

Secondo i dati riportati nel bollettino di Influnet, elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità, il numero dei casi stimati, durante la 51esima settimana di sorveglianza, quella che va dal 17 al 23 dicembre 2018, è pari a circa 225.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 1.230.000 casi.

La sindrome influenzale rientra tra le patologie che si trasmettono per via aerea, sternuti e tosse, formano piccolissime goccioline di saliva o escreato (droplet).

 

Ma a che velocità corrono e quanto sono infettivi i microrganismi emessi

con sternuti e colpi di tosse? E perché è importante saperlo?

Partiamo dall’ultimo quesito. Poter ipotizzare di riuscire a sapere per quanto tempo sono infettivi i microrganismi emessi, può dar modo di riflettere e mettere in atto le adeguate tecniche di controllo delle infezioni in ospedale, e non solo relativamente alla sindrome influenzale, ma per tutte quelle malattie che si trasmettono per via aerea come morbillo, parotite, pertosse, rosolia, scarlattina, tubercolosi, meningite polmonite.

Le misurazioni e le stime disponibili a tutt'oggi non erano molto accurate perché basate su aereosol prodotti artificialmente. Gli aereosol generati artificialmente sono diversi per composizione e meccanismo di produzione, da quelli generati con sternuti e colpi di tosse, e queste caratteristiche influenzano modalità di propagazione e infettività degli organismi emessi. 

Gli scienziati di QUT e UQ hanno sviluppato una nuova tecnica per studiare come alcuni comuni batteri che causano malattie possono diffondersi fino a 4 metri rimanere vivi nell'aria per 45 minuti.

Una nuova ricerca è stata condotta da un team di ricercatori della QUT, guidato dalla professoressa Lidia Morawska, direttore del laboratorio internazionale per la qualità dell'aria e la salute e dal professor Scott Bell di QIMR Berghofer Medical Research Institute e The Prince Charles Hospital. 
Oggetto dello studio la longevità dei batteri aerodispersi pseudomonas aeruginosa , un germe multiresistente associato a infezioni acquisite in ospedale, se espulsi da tosse e starnuti.

La ricerca precedente aveva per l’appunto scoperto come questo percorresse una distanza di 4 metri e rimanesse vivo nell’aria per 45 minuti; lo studio in esame si propone di valutare fino a che punto le goccioline che trasportano i batteri espulse da starnuti o colpi di tosse percorrono tali distanze e rimangono in grado di infettare altre persone dopo tanto tempo.

La tecnica messa a punto ha permesso di verificare, escludendo la contaminazione dell'aria ambiente, l’analisi dell’aerosol raccolto, emesso da due persone con fibrosi cistica e infezione da pseudomonas aeruginosa:

sono state eseguite colture degli aereosol dopo 10, 20, 40, 900 e 2700 secondi per determinare la grandezza ottimale del nucleo per il trasporto di patogeni e l'invecchiamento biologico dei batteri emessi nell'aria.

  • I nuclei delle droplet con la maggior concentrazione batterica (colony forming units) per volume di espettorato erano tra 1.5 e 2.6μm.
  • I nuclei di dimensioni >3.9μm producevano più facilmente colonie, perché il maggior volume di espettorato all'interno del quale erano racchiusi questi nuclei, compensava la minor concentrazione di batteri nei nuclei di maggiori dimensioni.
  • Le particelle di dimensioni maggiori richiedono tempi di evaporazione più prolungati, e quindi riescono a mantenere i batteri vitali più a lungo. Il numero di questi nuclei però era di gran lunga inferiore a quello dei nuclei con un diametro tra 1.5 e 5.7 μm, all'interno dei quali veniva prodotto il maggior numero di colonie. Nuclei con diametro inferiore, molto più numerosi, producevano molte meno colonie.

L'espettorato viene infatti prodotto in diverse parti del tratto respiratorio e trasporta pertanto un diverso carico di batteri. Circa la metà dei nuclei evapora e si disidrata entro 10 secondi, un'altra metà può impiegare fino a 10 minuti. Questo significa che i microrganismi presenti nell'aereosol, in questo caso la pseudomonas aeruginosa, possono rimanere vitali nella stanza e quindi rappresentare un pericolo di infezione anche per periodi prolungati, in particolare nei pazienti con malattie respiratorie, come quelli con fibrosi cistica.

 

 

Da  Airborne bacteria remain alive for 45 minutes. https://www.qut.edu.au/news/news?news-id=118758.