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Infermieri. Indennità di esclusività. Cos’è e come funziona

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 21/05/2019 vai ai commenti

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Nella giornata internazionale dedicata all’infermiere NurSind ha annunciato nuovi obiettivi da raggiungere: la contrattazione separata e l’indennità di esclusività.

L’indennità di Esclusività

La particolare tipologia di rapporto di lavoro esclusivo, subordinato alle dipendenze di Aziende pubbliche ma con attività caratterizzata dalle regole del lavoro privato, prevede l’erogazione dell’indennità di esclusività, sino ad adesso estesa solo alla classe medica.

Le attuali disposizioni legislative prevedono che i dirigenti sanitari, a tempo indeterminato o determinato, possano optare per il rapporto di lavoro esclusivo, allorché scelgano di esercitare l'attività libero professionale all’interno dell’azienda. L’opzione per l’esclusività del rapporto determina una condizione in base alla quale è consentito l’esercizio della libera professione solo all’interno delle strutture sanitarie dell’Azienda di appartenenza (attività intramoenia o intramuraria).

L’attività libero-professionale è finalizzata a promuovere il miglioramento qualitativo delle prestazioni sanitarie, al fine di incentivare i medici a rendere le prestazioni all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e quindi offrire servizi maggiormente qualificati ai cittadini. Tale sistema, infatti, dà la possibilità all’assistito di scegliere liberamente il professionista medico anche nell’ambito delle strutture pubbliche, dietro pagamento di un compenso che non è quello fissato dall’Azienda, ma è liberamente stabilito dal professionista e approvato dalla Direzione sanitaria.

Tale particolare tipologia dell’attività medica non modifica il rapporto di lavoro dei medici, che comunque continua a configurarsi come un rapporto “subordinato” alle dipendenze di Aziende pubbliche, anche se le relative prestazioni sono caratterizzate dalle regole del lavoro privato. 

Per i dirigenti sanitari con rapporto di lavoro esclusivo, il citato d.lgs. n. 502/92, prevede anche uno specifico trattamento economico aggiuntivo per la definizione del quale rinviava ai contratti collettivi di lavoro. A tal fine i CCNL dell’8 giugno 2000 hanno istituito un particolare emolumento denominato “indennità di esclusività”, che rappresenta un istituto del tutto peculiare nell’ambito dell’impiego pubblico, che viene definito come “elemento distinto della retribuzione”. Essa, è erogata per 13 mensilità ed è articolata in fasce che vengono conseguite a seguito del raggiungimento di una certa esperienza professionale e previa valutazione positiva.

Ai medici che scelgono quindi di svolgere la libera professione solo ed esclusivamente per l’azienda pubblica della quale sono dipendenti, viene corrisposta un’indennità, che li compensa di tale rapporto.

Diversamente puó dedicarsi alla libera professione extramuraria, o extramoenia, utilizzando strutture o studi privati. L’intervallo minimo e massimo del suo onorario è stabilito dall’ordine professionale di appartenenza. In questo caso il medico, che non utilizza strutture pubbliche, non ha l’obbligo di "girare" parte del suo incasso alla Asl.

Per gli infermieri non è previsto niente di tutto ciò, almeno per adesso.

La battaglia annunciata da NurSind, trova ragione anche nelle parole del senatore Sileri (M5S),Presidente della commissione igiene e sanità del Senato, in merito al riconoscimento della libera professione intramuraria per il personale infermieristico del comparto, e per la quale ha annunciato un ddl che la istituisca e la regolamenti.

 

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