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Alessandra infermiera AOU Riuniti di Ancona, da il via alla Giornata degli Abbracci Gratis all'Entrata dell'Ospedale

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 15/12/2019

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Premessa
Alessandra è infermiera "fino al midollo". La cura per lei non si limita alla "somministrazione di terapie", significa dedicare tempo di cura, trasmettere agli altri l'energia, le motivazioni per sentirsi sempre protagonisti del proprio futuro. Alessandra durante la preparazione degli addobbi natalizi del suo reparto, ha maturato un progetto meraviglioso: LA GIORNATA DEGLI ABBRACCI GRATIS DAVANTI ALL'OSPEDALE DI TORRETTE (AN) per il prossimo 11 FEBBRAIO 2020. I professionisti sanitari, all'entrata dell'Ospedale Regionale di Ancona (Torrette), accoglieranno tutte le persone con un ABBRACCIO.

Un evento speciale, io ci sarò! Orgogliosa che una infermiera, con una sensibilitò unica abbia promosso questa iniziativa,  un insegnamento di rinnovata fiducia, il seme della speranza c'è in ciascuno di noi, occorre solo riconoscerlo e coltivarlo.
Alessandra Pignocchi nel suo profilo facebook ci racconta com'è nato in lei.

 

Di Alessandra Pignocchi

Dott.ssa Infermiera c/o Ospedali Riuniti di Ancona

Ieri sono stata in uno di quegli uffici di cui senti sempre parlare, quelli che appena entri ti chiedono se vuoi un caffè nel mentre che aspetti, quelli dove vicino alla scrivania c’è la bandiera dell’Italia, ma nessuna folata di vento per farla volare...

Uno di quegli uffici in cui il Cartello dichiara Direzione Generale.
Sono andata lì con un progetto, con un’idea... una delle mie solite idee fuori dalle righe che quando le racconti ai razionali piegano le labbra come se non stessero digerendo così tanta fantasia e pensano di distruggertele ancor prima che diventino realtà.
Sono andata lì con poche aspettative, non perché non credessi nella mia iniziativa, ma perché stanca del qualunquismo che circonda il Mondo della Sanità.
Il giorno prima stavo mettendo gli addobbi di Natale nel mio reparto, come ogni anno. Senza chiedere soldi, senza chiedere partecipazioni, ma soltanto con quella voglia di regalare il Natale a chi le lucine che si accendono ad intermittenza le potrà avere dagli allarmi del monitor che controlla il suo cuore e non sopra ad un albero a far festa.
Per ben dieci volte passa la stessa persona in camice bianco... all’undicesima volta le dico, con un pizzico di ironia “neanche si ringrazia per gli addobbi? Neanche si dice se ti piacciono oppure no?”
La risposta é stata “ti ringraziavo se li venivi a fare a casa mia”
Beh, li ho capito dove sta il problema.
Quando il luogo dove passi la metà della tua giornata, non la senti un po’ come casa tua, il silenzio conserva tutte le risposte.
E se siamo noi a non sentirci a casa, come possiamo far sentire a casa chi ha bisogno di aiuto e deve lasciare le sue quattro mura per cause a lui avverse?
E così quel giorno sono tornata da quella mattina di lavoro distruggendo l’albero che avevo preparato per il reparto, perché quando calpesti l’entusiasmo del Natale ad una come me che vive tra zenzero e Michael Bublé, significa che tu camice bianco, mi hai messo tra il drago e la sua rabbia e hai lasciato bruciarmi.
Poi é arrivata la notte ed é bastato guardarmi ad un palmo dal naso per capire che mi bastava respirare un po’ di più per rimettermi apposto con il cuore. Bastava quella manina sporca di colori per non sentirmi più in bianco e nero.
Mi sono svegliata e sono andata in quell’ufficio Direzione Generale con l’idea di istituire la Giornata degli Abbracci Gratis davanti all’entrata dell’ospedale.
Normalmente questa giornata viene fatta nelle piazze, nelle grandi strade dove passano centinai di pedoni con lo scopo di dare abbracci a degli sconosciuti.
Perché farla davanti all’ospedale?
Perché il vero cambiamento sta nella gentilezza.
E l’abbraccio é un atto di estrema gentilezza verso chi ha bisogno, verso chi dovrà ricoverarsi, verso chi sa quando entrerà, ma non quando uscirà... un abbraccio a chi dovrà iniziare una chemio, a chi aspetta una risposta, a chi ha mille domande, a chi va di fretta, a chi vorrebbe andarci, ma le ginocchia scricchiolano di vecchiaia, a chi convive con l’ansia in un monolocale di cuore, a chi cerca e pretende amore.
La mia idea é stata approvata ed io ti lascio la tua rabbia ed il tuo drago, con me porterò sempre quella manina sporca di colori.

Ci vediamo l’11 febbraio per abbracciarci Ospedale Torrette di Ancona

 

Ph credit: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Abbracci_12.jpg