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Migliore (Fiaso): Il SSN è già una palestra di innovazione, l’IA va governata, non subita

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 16/05/2025

Standard Assistenziali

"All’AI Week di Milano, il presidente di FIASO rilancia il ruolo strategico della sanità pubblica nell’adozione consapevole dell’intelligenza artificiale, puntando su prossimità, etica e sostenibilità"

Il Servizio Sanitario Nazionale è pronto ad accogliere la sfida dell’intelligenza artificiale. Non solo pronto, ma già in cammino. A ribadirlo con forza è Giovanni Migliore, presidente di FIASO (Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere), intervenuto alla tavola rotonda “Telemedicina e intelligenza aumentata nei luoghi di cura”, parte dell’Ai Health Workshop che si tiene nell’ambito dell’AI Week 2025 a Milano.

«Il nostro servizio sanitario non solo è pronto all’arrivo dell’intelligenza artificiale, ma è già una vera palestra di innovazione e una frontiera di opportunità», ha dichiarato Migliore, sottolineando come in tutta Italia siano già attive sperimentazioni che spaziano dall’imaging alla robotica, passando per la medicina predittiva e la gestione dei percorsi terapeutici.

Il presidente FIASO ha però messo in guardia contro i rischi di un approccio superficiale o meramente retorico all’innovazione. «È indispensabile superare la vuota retorica dell’innovazione, ed essere al tempo stesso innovatori e concreti, come prevede il metodo scientifico», ha affermato. «Non possiamo più immaginare gli ospedali come ‘non luoghi’, scollegati dalla realtà storica e tecnologica che viviamo».

FIASO ha recentemente lanciato un percorso biennale di formazione e confronto per i direttori generali, fondato su una piattaforma di open innovation, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra aziende sanitarie, startup e ricerca scientifica. Una strategia chiara: l’innovazione deve essere etica, sostenibile e finalizzata all’equità e alla prossimità delle cure. Come evidenziato anche nell’ambito del Giubileo della Sanità promosso da FIASO, il cambiamento tecnologico non deve essere fine a sé stesso, ma un’opportunità per trasformare la speranza in azione concreta a beneficio dei cittadini.

«La sanità pubblica non deve rincorrere il cambiamento, ma anticiparlo – ha ribadito Migliore – affrontandolo su tutti i fronti: dalla sostenibilità economica all’organizzazione del lavoro, dalla gestione del farmaco alle liste d’attesa». E ancora: «Senza facili entusiasmi, bisogna ammettere che l’algoritmo già oggi è in grado di fare molto per la sanità e, paradossalmente, potrebbe farci diventare più umani».

L’intelligenza artificiale e il futuro degli infermieri: meno burocrazia, più relazione di cura
L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento per i medici o per i sistemi gestionali: sta già ridisegnando in profondità anche il lavoro degli infermieri. Automatizzando compiti ripetitivi, supportando la documentazione clinica e facilitando la sorveglianza dei pazienti, l’IA può restituire agli infermieri ciò che è più prezioso: il tempo da dedicare alla relazione e alla cura diretta.

Nel contesto dell’AI Week, le riflessioni di Migliore aprono uno spiraglio su un futuro dove l’infermiere è sempre più al centro del processo assistenziale, supportato da tecnologie predittive e intelligenti, senza esserne sostituito. Sistemi di monitoraggio basati su IA, ad esempio, possono rilevare in tempo reale variazioni nei parametri vitali e segnalare tempestivamente condizioni di rischio, permettendo interventi più rapidi ed efficaci.

Anche sul fronte organizzativo, l’intelligenza artificiale può contribuire a una gestione più equa e dinamica dei turni, delle risorse e dei carichi di lavoro, riducendo stress e burnout.

Il vero valore aggiunto, però, resta quello umano. Come sottolineato da Migliore, «paradossalmente, l’algoritmo potrebbe farci diventare più umani», permettendo agli infermieri di ritornare protagonisti nella relazione di cura, con più attenzione alle esigenze soggettive di ogni paziente.

Una trasformazione che richiede formazione mirata, governance condivisa e visione strategica, affinché l’intelligenza artificiale diventi un alleato e non un ostacolo nella quotidianità professionale degli infermieri.