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NurSind Bologna. Sconcerto per la chiusura dell’UTIC Sant’Orsola

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La Redazione
Pubblicato il: 09/11/2020 vai ai commenti

CoronavirusEmilia RomagnaNurSind dal territorio

Per il NurSind è inconcepibile la chiusura senza confronto sindacale dell'unità operativa di terapia intensiva coronarica u.t.i.c., con pazienti cardiologici in fase acuta che necessitano di un monitoraggio intensivo dei parametri elettrici ed emodinamici

 

“Ieri ho ricevuto alcune segnalazioni da parte di infermieri che prestano servizio all’Utic dell’annuncio della chiusura dell’Unità Operativa di terapia intensiva coronarica al Policlinico Sant'Orsola – Malpighi di Bologna. Gli stessi infermieri, a loro volta, avevano ricevuto al telefono tale comunicazione il giorno prima per il giorno dopo. Questa chiusura comporta il trasferimento del personale al reparto di medicina, senza alcuna attività preparatoria. E tutto ciò succede in una struttura ospedaliera di eccellenza, in un reparto che è ai vertici per efficienza sia a livello nazionale, sia europeo che oltre”. È quanto denuncia Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del NurSind Bologna, che aggiunge: “È inaccettabile chiudere un reparto di terapia intensiva quando le aziende sono a corto di posti letto e di infermieri con competenze così avanzate, che invece vengono depauperate se spostati in altri reparti, senza tener conto che questo reparto, nella prima ondata  emergenziale della pandemia, ha dato tutto il suo contributo convertendosi in terapia intensiva Covid: una cosa che avrebbe potuto fare anche in questa fase di recrudescenza, ma si è preferito, senza una logica apparente, chiudere”.

 

La rappresentante sindacale ci tiene inoltre a precisare che “siamo consci che dietro questa decisione ci siano delle motivazioni e che forse è stata presa in ottemperanza a quanto previsto dal piano di riordino della rete ospedaliera, fra l'altro a noi sconosciuto nella sua interezza, ma nessun documento che prevedeva tale possibilità ci è stato portato a conoscenza. Sulla questione l’azienda ha operato escludendoci da qualsiasi condivisione -continua Rodigliano-, non ci ha degnato neanche di una nota informativa preventiva”.

 

Infine, la segretaria territoriale sottolinea che il “NurSind non è il sindacato dell’immobilismo: siamo consapevoli che in una fase emergenziale non si possano utilizzare le stesse procedure che si utilizzano per la normalità, ma quando si tolgono servizi o si chiudono reparti occorre la condivisione delle scelte. Occorre la massima informazione preventiva. Il NurSind non starà a guardare -conclude Antonella Rodigliano- ma tutelerà i diritti degli infermieri dell’Utic in tutte le sedi, auspicando che l’azienda convochi i rappresentanti di tutti i lavoratori con immediatezza per dare le dovute informazioni e le motivazioni di questa scelta”.

 

Bologna, 9 novembre 2020