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Infermieri genitori single, quali soluzioni per conciliare figli e lavoro?

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 23/11/2020

Punto di Vista

 

Un argomento che non viene trattato nella nostra legislazione nazionale, è quello delle difficoltà deI genitori single che lavorano. Quando poi, i genitori soli sono anche infermieri turnisti, i disagi aumentano ancora di più.

Ci sono tanti casi in cui questi poveri genitori single chiedono di essere agevolati sul lavoro e si sentono dire che la legge non lo prevede.

Se nella Sanità pubblica la conciliazione dei tempi della vita familiare e professionale è un problema, in quella privata, diventa una tragedia, poiché subito gli viene indicata la porta, come soluzione ad ogni problema.

E’ stato così, mi sono  alzato una mattina, tarda in verità e mi sono  chiesto cosa ci fosse a livello normativo a favore, ad esempio di un’infermiera madre e  sola, con figli minori a carico,  costretta a spostarsi dal proprio domicilio al luogo di lavoro, distante circa una trentina di chilometri che chiede un avvicinamento.

Ha diritto una madre sola a chiedere un avvicinamento lavorativo a casa? Purtroppo, non abbiamo nessuna norma che ne disciplini la fattispecie ma ho  scoperto che  seppur non esistano  delle norme giuridiche statuali, esistono, tuttavia,   dei principi generali contenuti in disposizioni sovranazionali, come la Risoluzione del Parlamento Europeo del 13 settembre 2016 sulla creazione di condizioni del mercato del lavoro favorevoli all'equilibrio tra vita privata e vita professionale (2016/2017(INI)).

Nei principi generali di questa Risoluzione al punto 8, viene chiesto agli Stati membri dell’Unione Europea, “di mettere a punto ed attuare politiche e fornire misure a sostegno delle persone più svantaggiate o attualmente escluse dalla legislazione o dalle politiche vigenti, come i genitori soli”.

In questa affermazione di principio, si ha piena consapevolezza che i genitori soli, rappresentino una criticità e che allo stesso tempo la loro condizione svantaggiata non sia trattata da nessuna norma e politica vigenti.

Non esiste, perciò nessun articolo contrattuale che possa prevedere

l’avvicinamento della sede lavorativa al proprio domicilio, di un genitore solo, con figli minori a carico,  per poter meglio conciliare la propria vita familiare e quella lavorativa.

Alla luce di questa Risoluzione, tuttavia, è da ritenere altamente immorale e menefreghista,  da parte di una qualsiasi  Azienda sanitaria italiana,  ogni comportamento che non  voglia  prendere in considerazione una richiesta di avvicinamento o un qualsiasi altro tipo di richiesta da parte di un genitore solo, in forte difficoltà a conciliare lavoro e   famiglia.

Sempre la stessa Risoluzione, al punto 13, “pone in evidenza che un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale e una maggiore parità di genere sono elementi cruciali per sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in particolare delle donne prestatrici di assistenza e delle madri single”.  Il miglioramento dell’ equilibrio tra vita privata e professionale, è considerato un elemento cruciale per sostenere la partecipazione, in particolare  delle madri single al mercato del lavoro.

Chi non aiuta le madri single, di conseguenza,  sarà da considerarsi contrario alla partecipazione delle stesse al mercato del lavoro ed alla loro emancipazione economica. 

 

Pompeo Cammorosano