Iscriviti alla newsletter

Nuovo Contratto. NurSind chiede programmazione plurisettimanale dei turni per servizi h12 /24

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 15/09/2021 vai ai commenti

Contratto Nazionale

Conciliazione del tempo lavoro-famiglia attraverso la programmazione plurisettimanale dei turni. E’ la richiesta di NurSind al tavolo della trattativa per il nuovo CCNL comparto sanità.

L’obbligo datoriale di affissione in luoghi accessibili dei turni di servizio di cui all’articolo n.10 della legge n.138 del 1958 deve essere inteso come volto a consentire al lavoratore di conoscere in via anticipata, in un tempo ragionevole, i propri impegni lavorativi, al fine di una programmazione del proprio tempo di vita. Un concetto espresso dalla Cassazione nel 2008, ma di fatto, utopia per i tanti infermieri, che giornalmente lottano contro la mancata programmazione dei turni, spesso comunicati ai lavoratori di settimana in settimana.

 

Dal punto di vista giuridico manca una norma che imponga al datore di lavoro di comunicare in anticipo i turni di servizio, se non la normativa in materia di rapporto di lavoro che impone ai contraenti (datore e dipendente) di comportarsi, nell’esecuzione del contratto, secondo buona fede e correttezza.

Dal canto suo anche in tema di contrattazione collettiva, sia l’attuale CCNL comparto sanità, che la bozza consegnata dall’ARAN ai sindacati, cassano ancora una volta questo aspetto, escludendo dalla programmazione di calendari di lavoro plurisettimanali ed annuali, i servizi che richiedono la presenza del personale nell’arco delle dodici o ventiquattro ore.

 

NurSind, ha ribadito al tavolo delle trattative, come l’articolo 27, riguardante l’orario di lavoro, debba essere modificato, facendo rientrare i servizi articolati su 12/24 ore, tra quelli spettanti una programmazione plurisettimanale dei turni, per permettere ai lavoratori di conciliare i tempi di lavoro-famiglia.

 

 

Conciliazione vita-lavoro

La conciliazione vita-lavoro è un concetto ampio e complesso che non trova una definizione universale, e che Greenhaus e collaboratori, nel loro lavoro The relation between work-family balance and quality of life», pubblicato su il Journal of Vocational Behaviour, definiscono come “la misura in cui un individuo è ugualmente impegnato e ugualmente soddisfatto nel proprio ruolo lavorativo e familiare”.

Quello della conciliazione vita lavoro non è un aspetto da sottovalutare, non solo per le ripercussioni sul benessere psico-fico del lavoratore, ma sugli effetti che può avere sulle organizzazioni, quali:

  • minore soddisfazione da parte dei lavoratori per il lavoro svolto;
  • maggiore turnover dei lavoratori e assenteismo più elevato;
  • minore rendimento e livelli più elevati di stress lavorativo;
  • intenzione di lasciare il lavoro.

 

Direttiva Europea conciliazione vita lavoro

Nel 2019, la Commissione UE ha approvato una direttiva proprio per rafforzare le politiche di conciliazione vita-lavoro e, in particolare, i congedi e le azioni legate alla flessibilità lavorativa. In Italia, il traguardo del work-life balance pare ancora lontano dall’essere raggiunto, dai congedi alla flessibilità dell’orario di lavoro, i passi compiuti, non sono nemmeno lontanamente accostabili a quanto stabilito dall’Europa.

 

Cominciare con introdurre a livello contrattuale, l’obbligo della programmazione plurisettimanale dei turni, potrebbe essere un passo verso il miglioramento delle condizioni di lavoro degli infermieri e verso quel concetto di conciliazione tempo lavoro-famiglia, ancora troppo sottovalutato.