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Sindrome di Guillain-Barré come effetto collaterale da vaccino Pfizer. Quale rischio?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/10/2021 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Il 27 dicembre 2020, l’intera Europa ha avviato un programma nazionale di vaccinazione contro il COVID-19. Le linee guida nazionali e internazionali sui vaccini non hanno precluso ai pazienti a cui era stata precedentemente diagnosticata la sindrome di Guillian-Barré (GBS) di ricevere il vaccino COVID-19. Tuttavia, la probabile associazione tra il vaccino ed la recidiva di  GBS ha aumentato il livello di cautela ed esitazione tra medici e pazienti riguardo alla somministrazione del vaccino.

Uno studio, pubblicato su Jama Neurology,  ha cercato di stabilire i tassi di recidiva di GBS tra i riceventi del vaccino Pfizer-BioNTech BNT162b2.

Che cos’è la sindrome di Guillain-Barré?

La sindrome di Guillain-Barré è la più frequente forma di polineuropatia acquisita dovuta a una lesione rapidamente progressiva del nervo che il più delle volte è dovuta a una demielinizzazione (perdita delle guaine mieliniche che rivestono le fibre nervose). Nelle forme più gravi si ha anche la degenerazione secondaria degli assoni (il prolungamento dei neuroni) mentre in alcuni pazienti la degenerazione assonale è precoce e compare invece della demielinizzazione.

Quali sono le cause della sindrome di Guillain-Barré?

Nonostante la causa all’origine di questa patologia non sia ancora stata identificata con certezza assoluta, attualmente si ritiene che questa malattia sia provocata da una risposta immunitaria contro molecole del nervo, che viene innescata da una precedente infezione contro cui vengono prodotti degli anticorpi che riconoscono anche delle molecole del nervo simili a quelle dell’agente infettante.

Rimane controverso il ruolo di un possibile ruolo della vaccinazione nel favorire la malattia anche se il rischio non sembra essere superiore a un caso in eccesso su 100.000 persone vaccinate mentre in studi più recenti il rischio non superava i 2-5 casi su un milione di persone vaccinate.

Quali sono i sintomi della sindrome di Guillain-Barré?

La sindrome di Guillain-Barré è caratterizzata da una sensazione di debolezza, perlopiù simmetrica e accompagnata da parestesie, che esordisce in genere alle gambe per progredire poi alle braccia.
Più della metà dei soggetti colpiti da questa patologia presenta debolezza muscolare a livello facciale e orofaringeo e circa il 20% deve essere intubato a causa dell’insufficienza respiratoria. In questi pazienti sono inoltre spesso presenti fluttuazioni della pressione arteriosa, aritmie cardiache, modificazione della motilità oculare con visione doppia. L’esordio è rapido è la patologia può evolvere in pochi giorni a paralisi totale e insufficienza respiratoria, che possono mettere il paziente in pericolo di vita (circa il 5% dei pazienti muore). La sindrome di Miller Fisher, considerata una variante della Guillain-Barré, si manifesta con “caduta” delle palpebre (ptosi palpebrale), visione doppia (diplopia) e marcia instabile (atassica).
Il recupero comincia solitamente nel giro di 4-8 settimane ma può durare anche vari mesi e talora permangono degli esiti. Fondamentale per un buon recupero è la precocità dell’intervento terapeutico.

 

Lo studio

La ricerca descrittiva di coorte retrospettiva, è stata condotta, nella seconda più grande organizzazione per il mantenimento della salute in Israele, Maccabi Healthcare Services (MHS), che serve più di 2,5 milioni di membri, che rappresentano un quarto della popolazione israeliana. MHS ha un database centralizzato a livello nazionale, che copre più di 20 anni, che include ampie diagnosi cliniche e ospedaliere, nonché registri di vaccini. I dati dalle cartelle cliniche sono stati recuperati per tutti i membri che sono stati registrati come aventi una classificazione internazionale delle malattie, nona revisione (ICD-9)codice diagnosi per GBS. I dati raccolti includevano informazioni riguardanti GBS, somministrazione del vaccino, incontri di assistenza medica e visite ospedaliere dopo aver ricevuto almeno 1 dose di vaccino.

Settecentodue casi di GBS sono stati identificati tra il 2000 e il 2020. Trecentotrentasette (48%) erano donne e l'età media (DS) era di 53 (18) anni. Di questi pazienti, 579 hanno ricevuto 1 dose di vaccino e 539 hanno ricevuto 2 dosi. Una mediana (IQR) di 108 (82 a 122) giorni di follow-up è stata ottenuta dopo la prima somministrazione del vaccino e 90 (da 64 a 100) dopo la seconda. Dei 40 pazienti che hanno ricevuto solo 1 dose di vaccino, 38 avevano precedentemente COVID-19 e avevano bisogno solo di 1 dose secondo le linee guida del Ministero della Salute israeliano.

Quarantotto dei 579 pazienti sono stati visitati in un ospedale. Ventiquattro avevano visitato il pronto soccorso e sono stati rilasciati dopo meno di 24 ore per problemi non neurologici transitori e gli altri hanno avuto bisogno del ricovero per una varietà di condizioni. Solo 5 sono stati ricoverati in ospedale per problemi neurologici. Due pazienti hanno avuto parestesia, 1 paziente ha avuto un tremore della durata di diversi mesi e 1 paziente è stato valutato per un attacco. Sono stati dimessi dal pronto soccorso nel giro di poche ore senza ulteriori osservazioni mediche. Il quinto paziente aveva una storia di GBS precedentemente diagnosticato ed è stato trattato con plasmaferesi senza sintomi neurologici residui.

In questo studio di coorte, che ha incluso 702 pazienti, solo 1 ha avuto bisogno di cure mediche brevi per la recidiva della sindrome precedente, che rappresenta un rischio minimo.