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Covid. Con Omicron cambiano i tempi di incubazione

Una conferma, seppure limitata dalla piccola dimensione del campione, viene da uno studio svolto in Nebraska.

Precedentemente, anche gli autori di uno studio che ha preso in esame un focolaio causato da una festa aziendale in Norvegia, asserivano: “Ipotizzando che l’esposizione [al virus] sia avvenuta alla festa, il periodo di incubazione per i casi sintomatici varia da 0 a 8 giorni, con una mediana di 3 giorni”, più breve rispetto a quella riportata per Delta e per le altre varianti non-Delta (4.3 e 5.0 giorni rispettivamente).

Al Department of Health and Human Services del Nebraska, il 29 novembre, sono stati notificati 6 probabili casi di COVID-19 in una famiglia, incluso il caso in un uomo di 48 anni (the index patient) che era tornato recentemente dalla Nigeria. Dato il viaggio del paziente, si sospettava un'infezione da Omicron.

I campioni di tutte e 6 le persone della famiglia sono risultati positivi per SARS-CoV-2 mediante test di RT-PCR il 1 dicembre e il sequenziamento genomico del giorno successivo da parte del Nebraska Public Health Laboratory ha identificato un genotipo Omicron identico da ogni esemplare. 

È stata condotta un'analisi filogenetica per determinare se questo cluster rappresentasse un'introduzione indipendente di Omicron negli Stati Uniti ed è stata condotta un'indagine epidemiologica dettagliata
Questa attività è stata esaminata dai CDC ed è stata condotta coerentemente con la legge federale applicabile e la politica dei CDC.

Il paziente indice, che non era vaccinato, aveva avuto una infezione sintomatica da SARS-CoV-2 acquisita e confermata da RT-PCR un anno prima, nel novembre 2020

Il 20 novembre 2021 ha riferito di aver avuto (durante una conferenza internazionale in Nigeria, che includeva partecipanti provenienti da più paesi africani) un contatto ravvicinato senza maschera di protezione con una persona che la indossava e aveva tosse

Il 21 novembre, prima del suo viaggio di ritorno negli Stati Uniti, ha completato gli accertamenti previsti, con un risultato negativo del test antigenico.

Al suo ritorno il 23 novembre, mentre era ancora asintomatico, aveva tenuto contatti stretti, senza la protezione della mascherina, con cinque familiari:

  • un familiare venuto in contatto era completamente vaccinato (seconda dose di vaccino Pfizer-BioNTech ricevuta nell'agosto 2021) e aveva avuto una precedente infezione sintomatica da COVID-19 (RT-PCR confermata nel novembre 2020)
  • tre familiari non erano vaccinati e avevano avuto una precedente infezione sintomatica COVID-19 (sempre confermata nel novembre 2020)
  • uno non era vaccinato e aveva avuto lievi sintomi alle vie respiratorie superiori nel novembre 2020, poco prima dell'insorgenza della malattia negli altri membri della famiglia, ma in quel momento aveva ricevuto un risultato negativo al test RT-PCR SARS-CoV-2.

Nessun membro della famiglia riportava malattie pregresse o condizioni note di immunocompromissione tali da aumentare il rischio di COVID-19 grave o diminuire la risposta alla vaccinazione.

Il 24 novembre 2021, il paziente indice ha manifestato sintomi coerenti con COVID-19 e inizialmente ha ricevuto il 26 novembre un risultato positivo del test antigenico effettuato da un centro medico locale. 

Tutti e sei i membri della famiglia
 (età media = 18,5 anni ; range = 11-48 anni) hanno manifestato l'insorgenza dei sintomi durante il 24-26 novembre; l'intervallo mediano tra la prima possibile esposizione al paziente indice e l'insorgenza dei sintomi era di 73 ore (intervallo = 33-75 ore). 

Il paziente indice e i quattro contatti familiari con precedenti infezioni confermate hanno descritto i sintomi e la gravità della loro recente infezione da COVID-19 come simili o più lievi di quelli riportati durante la loro prima infezione.

cinque pazienti reinfettati hanno manifestato meno sintomi rispetto alla precedente:

  • nessuno ha riportato perdita del gusto
  • nessuno perdita dell'olfatto
  • solo in 2 è comparsa la febbre.

Il paziente non vaccinato e senza una precedente diagnosi di COVID-19, ha manifestato tosse, dolori articolaricongestione, febbre e brividi.

Il ricovero non è stato necessario per nessuno, né per la prima, né per la seconda infezione. 

Sono stati identificati dodici contatti stretti della famigliaQuattro hanno acconsentito al test per SARS-CoV-2(mediana di 10,5 giorni dopo l'esposizione; intervallo = 10-11 giorni); i campioni di questi quattro contatti stretti sono risultati negativi.

Le caratteristiche epidemiologiche e cliniche dell'infezione da Omicron sono ancora in fase di studio.

Le osservazioni di questa indagine suggeriscono:

  • un periodo di incubazione più breve
  • una sindrome clinica simile o più lieve di quella associata con varianti precedentemente descritte in persone che sono state vaccinate o precedentemente infettate
  • si aggiungono alle prove esistenti che suggeriscono un aumento del potenziale di reinfezione.

Considerando che per la variante Delta (SARS-CoV-2 B.1.617.2) il periodo di incubazione mediano è stato descritto come ≥ 5 giorni e più vicino a 4, il periodo di incubazione mediano osservato in questo cluster di Omicron è stato di circa 3 giorni

Sebbene siano disponibili poche descrizioni cliniche delle infezioni da Omicron, è stata segnalata una malattia lieve tra i pazienti vaccinati
Non è noto se le sindromi cliniche lievi o le diverse descrizioni dei sintomi siano il risultato dell'immunità esistente o delle caratteristiche cliniche alterate associate all'infezione da Omicron.

Le cinque reinfezioni, inclusa una dopo la vaccinazione completa, potrebbero essere spiegate dalla diminuzione dell'immunità, dal potenziale di evasione immunitaria parziale da parte di Omicron o da entrambi. 

Le conclusioni tratte da queste osservazioni sono limitate dalla piccola dimensione del campione. Saranno necessari più dati per comprendere appieno l'epidemiologia della variante di Omicron.