Opzione donna, cambia tutto? Scopriamolo insieme
Opzione donna, la misura che prevede il pensionamento anticipato, dal varo dell’ultima manovra, ha fatto discutere parecchio. Infatti, si ipotizza che con le modifiche entrate in vigore dal 1° gennaio 2023, la platea delle lavoratrici che teoricamente potranno accedere ad «opzione donna», scende drasticamente dalle 17.000 ipotizzate sino al 31 dicembre 2022 a neanche 3.000.
Dall’opposizione è arrivata più volte richiesta di correttivi. Ecco perché con l’imminenza dell’approvazione del decreto Lavoro, tra le possibili novità in vista emergeva anche quella di un ampliamento del regime di pensione anticipata.
Purtroppo la Camera ha detto no al ripristino di “Opzione donna” come era fino al 2022. La Camera ha infatti bocciato le mozioni dell’opposizione che volevano un ritorno al “vecchio meccanismo” modificato dall’ultima legge di Bilancio. Pertanto al momento rimangono attivi i nuovi requisiti previsti dalla Manovra 2023.
Cosa prevede ad oggi opzione donna
Con la legge di Bilancio 2023, le dipendenti o autonome che hanno conseguito i requisiti entro il 31 dicembre 2022 potranno accedere a questo pensionamento anticipato a patto di trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- caregiver, e ci riferiamo al familiare che cura ed assiste nelle varie attività quotidiane chi non è autosufficiente;
- invalide con percentuale non al di sotto del 74%. Ovviamente deve trattarsi di una riduzione della capacità lavorativa acclarata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- licenziate o dipendenti da aziende in crisi.
Per quanto riguarda i requisiti anagrafici, sarà possibile accedere ad opzione donna con:
- 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi perfezionati da parte delle lavoratrici, dipendenti o autonome, entro il 31 dicembre 2022;
- con uno sconto di un anno per ciascun figlio entro un massimo di 2 anni. Ovvero il requisito anagrafico cala di un anno (59 anni) in presenza di un figlio e di due anni in presenza di due figli (58 anni);
- mentre per licenziate o dipendenti di aziende in situazione di crisi varranno 58 anni e 35 anni di contributi (comunque conseguiti entro fine anno). Per queste lavoratrici non conterà dunque l’eventuale presenza di figli.
Presentazione della domanda
Le domande di prestazione possono essere presentate attraverso i seguenti canali:
- direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0) e seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Pensione anticipata “Opzione donna” – Domanda”;
- utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge;
- chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
La pensione in oggetto è individuata dal seguente nuovo prodotto:
“Pensione Anticipata opzione donna legge di bilancio 2023”
Gruppo: Anzianità/Anticipata/Vecchiaia
Sottogruppo: Pensione di anzianità/anticipata
Tipo: Opzione donna legge di bilancio 2023
Tipologia:
- Lavoratrici Disoccupate
- Lavoratrici che assistono persone con handicap in situazione digravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3,della legge5febbraio1992,n. 104
- Lavoratrici con riconoscimento invalidità civile di grado almeno pari al 74%.