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In arrivo il film che rende omaggio agli infermieri in maniera (finalmente!) realistica

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 10/08/2025

Attualità

La regista svizzera Petra Volpe irrompe sulla scena cinematografica italiana con un film che è molto più di un semplice dramma sociale: “L'ultimo turno”. Presentato con successo al Festival di Berlino e in uscita nelle sale italiane dal 20 agosto (con un'anteprima il 18), il lungometraggio, distribuito da BIM, si presenta come un thriller teso e appassionante. Al centro della storia c'è Floria, una giovane infermiera la cui dedizione al lavoro la rende l’eroina di una professione troppo spesso data per scontata.

L’idea del film nasce da un’esperienza personale della regista. “Ho vissuto per molto tempo con un’infermiera e sono rimasta stupita dalle questioni esistenziali che affrontava quotidianamente”, racconta Volpe. La sua amica si confrontava con la vita e la morte, la perdita e la sofferenza, mentre lei, come sceneggiatrice, si trovava a gestire problemi che le sembravano “banali”. Questo le ha fatto riflettere su come una professione così importante per la società, e storicamente dominata dalle donne, fosse così sottovalutata.

“Come regista, mi interessano i temi politici, sociali e femministi”, spiega Volpe. “E mi sembrava così tipico che un lavoro femminile fosse così poco apprezzato”. Nonostante l’idea fosse forte, ci è voluto tempo per trovare la forma giusta per il film: non voleva un dramma di nicchia, ma un’opera capace di catturare l’attenzione del grande pubblico. La svolta è arrivata leggendo un libro di un’infermiera tedesca che descriveva un semplice turno di lavoro: “Il mio cuore ha iniziato a battere forte già alla terza pagina”, rivela la regista. “Ho capito che era quella la strada da seguire”. Da lì, un lungo lavoro di ricerca e studio, con decine di interviste a infermiere e visite in ospedale per cogliere il ritmo e le sfide reali del mestiere.

Il personaggio di Floria, interpretato magistralmente da Leonie Benesch, incarna la complessa natura del lavoro infermieristico. Gesti meccanici e precisi si fondono con una profonda empatia. Volpe sottolinea che le infermiere sono il vero fulcro dell’assistenza sanitaria. “I medici passano cinque minuti, loro si prendono cura dei pazienti per tutto il giorno”. L'80% di loro sono donne, e devono avere una solida preparazione medica per dosare farmaci con precisione e monitorare costantemente le condizioni dei pazienti.

Ma il loro compito va oltre la tecnica: “È un esercizio mentale ed emotivo”. Devono gestire non solo i bisogni dei pazienti, ma anche quelli dei loro parenti. La regista critica la visione stereotipata delle infermiere nelle serie TV, dove spesso sono relegate a ruoli secondari. “In realtà, sono il centro dell’assistenza sanitaria e degli ospedali”.

Volpe fa un paragone tra la situazione italiana e quella internazionale, sostenendo che le problematiche sono simili in tutto il mondo: mancanza di personale, condizioni di lavoro difficili e scarsa considerazione sociale. Ricorda un aneddoto personale su suo nonno in Abruzzo, costretto ad affidarsi alle cure della moglie perché negli ospedali non c’erano abbastanza infermiere. Questa situazione, secondo la regista, evidenzia un problema sistemico.

Riguardo alla scarsa presenza maschile nella professione, Volpe è categorica: “Storicamente e tradizionalmente è un lavoro femminile, svolto dalle suore”. L'idea che un “lavoro di Dio” non dovesse essere retribuito ha creato un precedente per cui i lavori a prevalenza femminile sono meno apprezzati. “Se più uomini lo facessero, gli stipendi aumenterebbero. È un semplice caso di sessismo quotidiano”. Ignorare il problema, conclude, danneggia l’intera società, perché “prima o poi tutti avremo bisogno di un infermiere”.

Per catturare la tensione di un turno notturno, la regia di Volpe si affida a lunghi piani sequenza che seguono Floria in un “film on the road” che si svolge lungo i corridoi dell’ospedale. “Volevamo che il film fosse un’esperienza fisica, qualcosa che facesse battere forte il cuore”, spiega la regista. Il ritmo della narrazione e della telecamera riflette l’evoluzione del turno di Floria: inizialmente energico e motivato, diventa più frammentato quando il sistema la mette in ginocchio. Le sequenze lunghe, provate e riprovate, sono state una vera sfida, ma hanno permesso di rendere l’esperienza “visceralmente avvincente”.

Ogni stanza dell’ospedale, ogni paziente, è un universo a sé. Volpe ha lavorato sulla luce e l’atmosfera per rendere interessante un luogo altrimenti “noioso e grigio”. La varietà dei pazienti, ispirata dalle sue ricerche e da aneddoti personali (come il paziente con il cane, che ha il suo stesso cane), rende il film un vero e proprio spaccato di umanità. La regista tocca anche il tema della crescente violenza e impazienza nei confronti del personale infermieristico, un fenomeno che attribuisce a un “egoismo” alimentato dalla cultura del “tutto e subito” promossa dalla tecnologia.

La scelta di Leonie Benesch per il ruolo di Floria è stata fondamentale. Volpe la descrive come un “talento naturale” attratto dall’idea di interpretare un personaggio privo di una morale predefinita: Floria vuole solo fare bene il suo lavoro. “È un ruolo molto fisico”, sottolinea la regista, che ha apprezzato il mix di sensibilità e forza che l’attrice è riuscita a trasmettere. La Benesch, osservando il lavoro delle infermiere in ospedale, è riuscita a canalizzare in modo perfetto la loro complessità, dando vita a un personaggio che è al tempo stesso fragile e con una incrollabile “pugno di ferro”.

Volpe non manca di difendere il film dalle possibili critiche di alcuni medici, che potrebbero sentirsi offesi. Sottolinea che il film non li giudica, ma mostra come l’intero sistema sanitario sia sotto pressione. Sebbene i medici lavorino duramente, la regista fa notare una differenza cruciale: “Un medico può andarsene, l’infermiera no”. E dopo anni di serie televisive dove il medico è protagonista, è giunto il momento di dare spazio a chi è “al centro dell'assistenza sanitaria”.

Per l'intervista integrale: https://www.comingsoon.it/cinema/news/l-ultimo-turno-di-un-infermiera-senza-un-attimo-di-respiro-incontro-con/n206042/
Per una recensione approfondita: https://www.comingsoon.it/film/l-ultimo-turno/66720/recensione/
Per il trailer ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=UMvaQbsKiiw