Iscriviti alla newsletter

Stetoscopio, addio? Un nuovo dispositivo promette diagnosi cardiache più semplici e accurate

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 11/05/2025

Studi e analisi

"Sviluppato a Cambridge, funziona anche sopra i vestiti e può essere utilizzato da personale non sanitario. Potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce delle valvulopatie cardiache".

Un piccolo dispositivo palmare, sviluppato dai ricercatori dell’Università di Cambridge, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui vengono diagnosticate le valvulopatie cardiache, superando i limiti dello stetoscopio tradizionale. Lo strumento, flessibile e multisensore, è stato progettato per essere utilizzato anche da personale non sanitario, e registra i suoni del cuore con una qualità tale da rendere più facile lo screening precoce.

Secondo quanto riportato in uno studio pubblicato sull’IEEE Journal of Biomedical and Health Informatics, il dispositivo si è dimostrato efficace anche se utilizzato sopra i vestiti del paziente. È composto da sei sensori piezoelettrici ad alta sensibilità, incapsulati in un gel di silicone, che si adattano al corpo senza necessità di un posizionamento preciso, a differenza dello stetoscopio tradizionale.

Una risposta alla “prossima epidemia cardiaca”

La valvulopatia cardiaca è una delle cause più comuni di scompenso cardiaco e viene ormai definita come la nuova “epidemia cardiaca”. Eppure, oltre la metà dei pazienti con valvulopatie gravi non riceve diagnosi tempestive, e molti vengono trattati chirurgicamente troppo tardi, quando gli esiti sono peggiori.

La causa? Una diagnosi auscultatoria spesso mancante o imprecisa. Lo studio ha rilevato che solo il 35% dei pazienti nel Regno Unito con sintomi compatibili con una valvulopatia riceve un esame completo, con un dato allarmante per le donne, meno frequentemente sottoposte ad auscultazione rispetto agli uomini.

Il nuovo dispositivo punta a colmare proprio questo gap, rendendo l’ascolto dei suoni cardiaci un’operazione più semplice, veloce e indipendente dall’esperienza clinica.

Semplice, efficace e... sopra i vestiti.

Nei test condotti su 40 volontari, i risultati sono stati promettenti: in soggetti maschili e in donne normopeso, il dispositivo ha fornito registrazioni di alta qualità nei principali siti auscultatori (aortico, mitrale e tricuspide). Alcune limitazioni si sono riscontrate nelle donne con BMI elevato, specialmente quando indossavano un reggiseno, ma si stanno già sviluppando versioni migliorate che includano feedback in tempo reale per ottimizzare il posizionamento.

Il prof. Anurag Agarwal, primo autore dello studio, sottolinea: "Abbiamo voluto creare uno strumento semplice ed economico per favorire la diagnosi precoce, accessibile anche in aree con scarse risorse sanitarie. Il nostro obiettivo è salvare vite migliorando l’individuazione delle valvulopatie quando ancora è possibile intervenire efficacemente."

Verso l’intelligenza artificiale

Il prossimo passo sarà testare il dispositivo in uno studio clinico più ampio su pazienti reali, integrandolo con algoritmi di intelligenza artificiale per uno screening automatizzato. Intanto, Cambridge Enterprise ha già depositato un brevetto per proteggerne l’innovazione.

Per il personale infermieristico, questo nuovo approccio rappresenta un'opportunità importante: strumenti così accessibili e intelligenti potrebbero diventare parte integrante del lavoro quotidiano, migliorando la capacità di intercettare precocemente patologie gravi e salvare vite, anche al di fuori dei contesti specialistici.