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L’Infermiere di Processo, tra Informazione e Cura: un nuovo modello per il Pronto Soccorso

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 05/09/2025

AttualitàCronache sanitarieFormazioneProfessione e lavoro

05/09/2025

Da Corato a Molfetta, Monopoli, Putignano, Altamura e nei presidi baresi del Di Venere e del San Paolo, la ASL Bari ha completato il dispiegamento di quasi 200 infermieri di processo, formati e già in servizio. Dotati di tablet e facilmente riconoscibili dalla scritta sulla casacca “Infermiere dedicato all’accoglienza e di processo”, questi professionisti migliorano l’accesso in ospedale nei casi di emergenza-urgenza, offrendo informazioni tempestive e corrette a pazienti e familiari. Inoltre, il dialogo facilitato contribuisce a ridurre tensioni e aggressioni.

Come Regione abbiamo lavorato fortemente su questo fronte e abbiamo mantenuto l’impegno, sia perché avere operatori formati nel gestire anche situazioni complesse è un fattore fondamentale perché possano svolgere il loro lavoro in maniera più efficace, sia in quanto riteniamo che informare correttamente le persone, pazienti o parenti che siano, le aiuta ad affrontare serenamente l’accesso in Pronto soccorso e i necessari tempi di permanenza”, dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

L’infermiere di processo svolge una funzione di “facilitatore” tra la sala d’attesa e le postazioni di triage, aggiornando costantemente i familiari sull’iter clinico-diagnostico-terapeutico del paziente, e rispondendo alle domande degli stessi pazienti. Questo servizio è garantito per tutta la permanenza in Pronto Soccorso, dall’ingresso fino alla dimissione o al ricovero, ed è attivo dalle 8 alle 20 in tutti e sette i Pronto soccorso della ASL Bari.

Il personale infermieristico, insieme a circa settanta operatori sociosanitari e ausiliari, è stato specificamente formato per migliorare il processo informativo e prevenire atti di violenza contro gli operatori sanitari. “Parlare con le persone in attesa e anche saperle ascoltare – sottolinea il Direttore generale Luigi Fruscio – è utilissimo per gestire un momento così delicato perché riguarda la salute di un congiunto o di una persona cara: fornire informazioni tempestive e corrette è anch’esso un atto di cura che, in più, restituisce valore alla dimensione umana del dialogo”.

Fondamentale in tal senso – aggiunge Mauro Martucci, responsabile del Servizio delle professioni sanitarie ospedaliero-territoriali – è il ruolo dei professionisti sanitari con esperienza maturata in Pronto Soccorso, esperti delle dinamiche, dei percorsi interni e dei flussi clinici-assistenziali tipici di un dipartimento di emergenza-urgenza”.

 

Andrea Tirotto

 

ph credit terremarsicane