Iscriviti alla newsletter

Nuova festa nazionale in Italia: 4 ottobre dedicato a San Francesco costerà oltre 10 milioni l’anno

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/09/2025

AttualitàGoverno

 

Pace, solidarietà e tutela del creato: sono questi i valori che il Parlamento si appresta a riconoscere ufficialmente con l’introduzione del 4 ottobre tra le principali festività nazionali italiane. La Camera dei Deputati ha avviato l’iter per istituire la Festa nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, in vista dell’ottavo centenario della sua morte nel 2026.

L’iniziativa, sostenuta da un ampio fronte della maggioranza, unisce due proposte di legge firmate da Maurizio Lupi (Noi Moderati) e Lorenzo Malagola (Fratelli d’Italia). Il testo è stato modificato in commissione e verrà votato in Aula dopo l’approvazione della riforma della giustizia. L’orientamento è chiaro: si va verso il sì definitivo anche in Senato.

Le novità introdotte dalla legge

Il 4 ottobre diventerà quindi una festa nazionale a tutti gli effetti, ma con modalità "light" rispetto ad altre ricorrenze. Le celebrazioni saranno facoltative, non comporteranno chiusure obbligatorie di scuole o uffici pubblici, e soprattutto non incideranno sulla spesa pubblica scolastica e amministrativa. Le istituzioni, comunque, potranno promuovere eventi educativi, culturali e sociali, con particolare attenzione ai temi della pace, inclusione sociale e tutela ambientale.

San Francesco, una festa “civile” che torna protagonista

La data del 4 ottobre non è nuova nel calendario civile italiano: nel 1958 venne introdotta come solennità civile, con bandiere esposte e riduzioni dell’orario lavorativo. Ma nel 1977, una riforma ne limitò l’impatto, insieme ad altre festività religiose come l’Epifania o San Giuseppe, per esigenze di contenimento della spesa pubblica.

Con la nuova legge, San Francesco riacquista uno status di rilievo nazionale, ma in forma contenuta: celebrazioni sì, ma senza obblighi e senza costi aggiuntivi diretti per enti locali e scuole.

Impatto sul comparto sanitario: oltre 8 milioni di euro

Una delle voci più significative di spesa riguarda proprio il comparto sanitario. La relazione tecnica allegata al provvedimento prevede 10,6 milioni di euro annui, di cui circa 8,8 milioni destinati al settore sanitario. Una cifra calcolata per coprire straordinari e indennità legate alla gestione dei turni nelle giornate festive.

Completano la spesa:

  • 1,9 milioni per Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco,

  • Copertura economica a partire dal 2027, dato che il 4 ottobre 2026 cadrà di domenica, evitando costi per quell’anno.

Un segnale simbolico, ma con ricadute concrete

L’inserimento del 4 ottobre tra le feste nazionali rappresenta un riconoscimento culturale e valoriale più che operativo. Ma le ricadute organizzative, specie per settori come sanità e sicurezza, non saranno trascurabili. Il comparto sanitario sarà chiamato, ancora una volta, a garantire continuità assistenziale anche nelle giornate festive, spesso con organici ridotti e turni potenziati.