Violenza contro gli infermieri: escalation a Torino tra pronto soccorso e 118
Coltellate schivate, minacce con bombole d’ossigeno e sale d’attesa devastate: il NurSind denuncia l’assenza di sicurezza e l’abbandono dei professionisti sanitari.
Torino 23/09/2025 - Scene di ordinaria emergenza. Non si tratta di un titolo sensazionalistico, ma della cruda realtà che gli infermieri vivono ogni giorno tra ambulanze e pronto soccorso. In meno di 24 ore, tra domenica e lunedì, Torino è stata teatro di due nuove aggressioni ai danni di operatori sanitari, episodi che si sommano a una lunga scia di violenza ormai sistemica.
Il primo caso si è verificato in corso Palermo, dove un uomo senza documenti ha aggredito gli operatori della Croce Rossa con delle forbici, minacciando poi di dare fuoco all’ambulanza con una bombola d’ossigeno. Arrestato dai carabinieri, è stato ricoverato nel repartino psichiatrico delle Molinette.
Il secondo episodio è avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale Gradenigo. Un 51enne senza fissa dimora ha terrorizzato pazienti e personale dopo il rifiuto di una dose di metadone, danneggiando la sala d’attesa e minacciando un’infermiera con una bombola.
Il sindacato degli infermieri NurSind denuncia da tempo “il clima, sempre più teso all’interno dei pronto soccorso” e sottolinea come “i lavoratori si sentano sempre più isolati”. Il segretario territoriale Giuseppe Summa ribadisce: “La questione sicurezza non può più essere rinviata. Le aggressioni non fanno quasi più notizia, e gli investimenti promessi dall’assessore Riboldi non risultano pervenuti alle aziende sanitarie”.
Il Decreto Sicurezza ha introdotto misure più severe, con pene fino a 5 anni e arresto obbligatorio in flagranza. Ma, come sottolinea ancora Summa, “i problemi sociali sono esplosi e nessuno sembra farsene carico”.
La richiesta del NurSind è chiara: servono interventi immediati, strutturali e concreti. Perché dietro ogni aggressione c’è un operatore che rischia la salute fisica e mentale, e una sanità che non può permettersi di perdere chi la sostiene ogni giorno.