Bottega: 'Firmiamo e ripartiamo. Ora giustizia per chi lavora di notte e nei festivi'
Intervista ad Andrea Bottega: “Dopo la firma, testa subito al nuovo contratto. Serve giustizia per chi lavora di notte e nei festivi”
Terrasini (PA), 17-18 ottobre – Il Consiglio nazionale NurSind si è riunito in un momento decisivo per la categoria infermieristica. All’orizzonte c’è la firma definitiva del contratto 2019-2021, ma lo sguardo è già rivolto al futuro. Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato, non usa mezzi termini: “La vera sfida comincia subito dopo la firma”.
La firma (quasi) in dirittura d’arrivo
In queste ore la Corte dei Conti avrebbe discusso il testo del contratto, aprendo la strada alla sottoscrizione definitiva, attesa tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Ma per NurSind il vero banco di prova sarà la prossima tornata contrattuale, già attesa per gennaio con un nuovo atto di indirizzo.
“Firmare questo contratto – spiega Bottega – significa mettere in archivio una fase e aprirne immediatamente un’altra. E sappiamo già dove vogliamo incidere”.
Focus sul lavoro scomodo: notte e festivi nel mirino
Il cuore della proposta NurSind riguarda il riconoscimento economico per chi lavora su turni, soprattutto nei notturni e nei festivi. Dati alla mano, Bottega denuncia una stortura evidente: “Abbiamo condotto uno studio su 35 anni di retribuzioni e il risultato è chiaro: i turnisti sono quelli che ci hanno rimesso di più, economicamente parlando”.
L’obiettivo è ridare dignità e valore a una fascia di professionisti troppo spesso ignorata dalle politiche contrattuali: “Nel nuovo contratto vogliamo mettere al centro le indennità di disagio. Notturno e festivo non possono essere trattati come un dettaglio”.
Più risorse, meno tasse
Ma la battaglia di NurSind non si gioca solo al tavolo della contrattazione. Il sindacato sta lavorando anche sul fronte della legge di bilancio, con interlocuzioni aperte in vari ministeri per ottenere un aumento dell’indennità di specificità infermieristica.
In parallelo, si cerca una leva fiscale: “L’anno scorso è stata introdotta la detassazione per i portieri notturni nel settore turistico-alberghiero. Abbiamo chiesto che questa misura sia estesa anche agli infermieri che lavorano la notte. È una questione di equità”, sottolinea Bottega.
Una professione sotto pressione
Il contesto è noto: personale in sofferenza, carichi di lavoro crescenti, turni pesanti. “Sappiamo quanto la nostra categoria sia provata – conclude Bottega –. E sappiamo che servono risposte non solo economiche, ma anche legislative. Noi ci siamo, e continueremo a batterci perché questa professione sia finalmente valorizzata come merita”.
Il messaggio da Terrasini è chiaro: NurSind non si accontenta. Dopo la firma, si ricomincia.