Legge di Bilancio 2026: più soldi al SSN, bonus per pronto soccorso e infermieri
La bozza della Legge di Bilancio 2026 segna un nuovo tentativo di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con un pacchetto di misure che punta a migliorare il finanziamento complessivo, incentivare il personale sanitario e garantire un monitoraggio più efficiente della spesa pubblica. Ecco cosa prevede il capitolo sanità del Titolo V, in particolare gli articoli 62, 68, 69, 70 e 94.
Più risorse al SSN: +2,4 miliardi nel 2026
Con l’articolo 62, il Governo conferma un incremento importante del finanziamento al SSN: 2,4 miliardi di euro in più nel 2026, che saliranno a 2,65 miliardi annui a partire dal 2027. Una misura che punta a consolidare la tenuta del sistema sanitario pubblico, messo alla prova da anni di sottofinanziamento e dai colpi della pandemia.
Indennità e incentivi: più soldi al personale sanitario
Tra gli articoli più attesi c’è il 68, che interviene sulle indennità del personale sanitario. Dal 2026, l’indennità di specificità infermieristica salirà da 285 a 480 milioni di euro annui nell’ambito della contrattazione collettiva relativa al triennio 2019–2021. Una spinta economica che punta a trattenere e motivare una categoria chiave del SSN.
Sempre l’articolo 68, al comma 5, apre la possibilità per Regioni e Province Autonome di aumentare la spesa per prestazioni aggiuntive di medici dirigenti e personale sanitario dipendente, fino a 143,5 milioni di euro (di cui 101,9 milioni per i medici e 41,6 per il restante personale). Tuttavia, manca ancora l’allegato tecnico che definirebbe i dettagli operativi della misura. Da segnalare che i compensi per queste prestazioni aggiuntive saranno tassati con un’imposta sostitutiva del 15%, rendendoli più vantaggiosi per i lavoratori.
Assunzioni straordinarie: 450 milioni per nuovi contratti
L’articolo 69 introduce un’autorizzazione straordinaria per l’assunzione a tempo indeterminato di personale del ruolo sanitario da parte degli enti del SSN. Il tetto massimo di spesa è fissato a 450 milioni di euro per il 2026, con copertura a valere sul fabbisogno sanitario indistinto.
Inoltre, le Regioni potranno aumentare la propria spesa sanitaria fino al 3% dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’anno precedente, a patto di rispettare gli equilibri economici e i livelli essenziali di assistenza (LEA). Ogni variazione dovrà essere notificata al Tavolo di verifica degli adempimenti.
Focus sul pronto soccorso: bonus sperimentale fino al 2029
Un’altra novità significativa arriva con l’articolo 70, che riconosce il peso crescente del lavoro nei pronto soccorso. Dal 2026 al 2029, le Regioni potranno aumentare fino all’1% dei fondi stabili la componente variabile delle retribuzioni di medici, infermieri, OSS e assistenti impegnati nei servizi di emergenza-urgenza.
Il bonus, da destinare esclusivamente a questo personale tramite contrattazione integrativa, rappresenta una misura sperimentale per valorizzare chi lavora nelle aree più stressate del sistema sanitario.
Controlli più stretti: monitoraggio permanente sulla spesa
L’articolo 94 chiude il pacchetto con l’istituzione di un sistema di monitoraggio permanente della spesa sanitaria, con l’obiettivo di garantire l’equilibrio tra risorse stanziate e livelli di servizi effettivamente erogati. Il sistema verrà integrato con gli attuali indicatori di performance e sarà coerente con i criteri di riparto e i fabbisogni standard.
Una nota a margine: il bonus mamme
Fuori dal Titolo V ma di forte impatto sociale, l’articolo 46 prevede un rafforzamento del bonus mamme per il 2026: l’importo passa da 40 a 60 euro mensili per ciascun figlio. La misura resta esentasse e si rivolge a lavoratrici dipendenti, autonome e libere professioniste con ISEE sotto i 40.000 euro.