Iscriviti alla newsletter

Via libera all’assistente infermiere: al via linee guida, formazione e ingresso nei servizi

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 28/11/2025

FormazioneProfessione e lavoro

La Conferenza delle Regioni ha approvato il 27 novembre 2025 il Piano strategico con linee guida per introdurre l'assistente infermiere nei contesti sanitari e socio-sanitari pubblici e privati,; il piano approvato richiama principalmente gli articoli 1 e 2 del DPCM 28 febbraio 2025, che definiscono il profilo professionale, le competenze tecniche e relazionali, nonché i requisiti formativi minimi per l'accesso alla figura.

Profilo e Competenze

Questa figura intermedia tra OSS e infermiere supporta compiti routinari come rilevazione parametri vitali, medicazioni semplici e supporto somministrazioni su delega, sotto supervisione esclusiva dell'infermiere, per rafforzare l'assistenza a adulti e anziani. L'assistente infermiere opera in équipe multiprofessionali, eseguendo attività sanitarie di base (es. primo soccorso, ossigeno terapia, organizzazione servizi) senza autonomia, delegato dall'infermiere che resta responsabile del piano assistenziale. Il piano regionale anticipa criticità formative e organizzative, definendo standard omogenei per formazione (non dettagliati dal Dpcm), inserimento e cronoprogrammi. Per le Regioni, il profilo dell’assistente infermiere rappresenta "un rafforzamento della risposta sanitaria, in particolare nei confronti delle persone adulte e anziane, e svolge un’importante funzione di collaborazione e supporto al ruolo dell’infermiere e dell’equipe assistenziale". Un piano frutto del lavoro condiviso tra tutti i soggetti proponenti: Fnopi, ministero della Salute, commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Agenas, Conferenza permanente delle lauree delle professioni sanitarie e Sidmi (Società italiana per la direzione e il management delle professioni infermieristiche).

Formazione e Inserimento

Sono previsti percorsi formativi minimi e regole per l'impiego in ospedali, RSA e territori, garantendo uniformità nazionale, puntando quindi a un'introduzione graduale entro 2026 per alleggerire infermieri da oneri ripetitivi, migliorando tempestività assistenziale.

Implicazioni per Infermieri

Per gli infermieri, l'assistente rappresenta un collaboratore qualificato che libera tempo per cure complesse nonostante interrogativi su responsabilità penali (in discussione con DDL Guidolin), formazione adeguata e rischio dequalificazione e segna un passo verso la riforma delle professioni sociosanitarie, integrando l'aggiornamento OSS (1000 ore corso) per rispondere alle carenze di personale, purché supervisionata da infermieri per qualità assistenziale.

I passi successivi

Non rimane che attendere la definizione di ogni regione dei fabbisogni formativi e dei cronoprogrammi per l'operatività nel biennio 2026-2027, cui conseguiranno i primi corsi di formazione attraverso enti accreditati pubblici o privati, così come avvenuto per i corsi OSS. I corsi prevedono almeno 500 ore totali di formazione distribuite in teoria, tirocinio pratico e simulazioni, con un esame finale per il rilascio del titolo valido su tutto il territorio nazionale. Ogni corso dovrà essere coordinato da un infermiere con laurea magistrale e accompagnato da tutor durante il tirocinio.

Ci vorrà ancora del tempo ma la strada sembra segnata.

Andrea Tirotto