Dirigenza non medica finanziata con l’indennità degli infermieri: NurSind chiede lo stop
NurSind denuncia con forza un emendamento a firma del senatore Francesco Zaffini (FdI) nella manovra 2025-2026, che finanzierebbe la dirigenza sanitaria non medica attingendo risorse dall’indennità di specificità infermieristica. Il segretario nazionale Andrea Bottega esprime parole durissime: “assurdo”, definendo questa scelta un attacco diretto alla categoria infermieristica già in crisi di personale e riconoscimento economico.
Le parole di Bottega
Andrea Bottega, segretario di NurSind, non usa mezzi termini nella sua contestazione:
“È assurdo che per finanziare la dirigenza sanitaria non medica si attingano risorse destinate all’indennità di specificità infermieristica”.
Bottega sottolinea come questo meccanismo configuri un vero e proprio “drenaggio”: fondi pensati per valorizzare il disagio e la specificità del lavoro infermieristico vengono dirottati verso ruoli apicali di altre professioni, come farmacisti o tecnici, senza nuovi stanziamenti.
“Colpisce proprio il fondo che doveva riconoscere la specificità infermieristica, già sotto finanziata. È inconcepibile che si continui a penalizzare la professione sanitaria più in crisi del nostro comparto”, aggiunge, invocando una difesa ferma dei diritti degli infermieri.
“È giusto reperire fondi per i dirigenti sanitari non medici e spetta al Parlamento impegnarsi per trovarli. Non è concepibile però che si continui a penalizzare la professione sanitaria più in crisi del nostro comparto, quella di cui c’è più bisogno e, tra l’altro, anche la più qualificata. Si tratta inoltre di un’operazione che finirebbe per livellare verso il basso gli infermieri. Non si versino poi lacrime di coccodrillo se in futuro i giovani preferiranno altre specialità rispetto alla nostra, con minori aggravi e responsabilità a parità di trattamento economico”.
Il contesto dell’emendamento
L’emendamento Zaffini, parte degli interventi sulla sanità nella legge di bilancio, mira a potenziare posizioni dirigenziali non mediche ma, secondo NurSind, lo farebbe sottraendo risorse dal capitolo dedicato all’indennità infermieristica (475 milioni annui lordi dal 2026).
Questa indennità, introdotta per compensare turni, rischi e carichi, diventa così “calderone” per altre esigenze.
Dichiara Bottega: “Oltre al danno anche la beffa, e non credo che la nostra categoria meriti un simile trattamento. Ben venga finanziare i dirigenti sanitari non medici, ma come è stato possibile pensare di farlo attingendo anche alle risorse del comparto e, in particolare, soltanto ai fondi destinati all’indennità di specificità infermieristica?”
La richiesta
Questa battaglia evidenzia tensioni e contraddizioni inspiegabili: mentre si discutono riforme per le specializzazioni infermieristiche, NurSind vede un paradosso nel penalizzare gli infermieri stessi.
Bottega prosegue chiedendo di tutelare le “risorse mirate per salvare la professione infermieristica”, aggiungendo che “se non dovesse esserci un ripensamento sarebbe gravissimo, oltre che davvero inspiegabile”.
Chiede inoltre al Parlamento di stralciare la norma, perché “la modifica alla manovra di Bilancio non solo è scritta nero su bianco, ma rischia pure di passare indenne l’esame dell’Aula. Salvo un momento di resipiscenza che chiediamo con forza”.
Andrea Tirotto
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