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Conferenze infermieristiche alla popolazione: grande successo dell'iniziativa promossa da NurSind Bergamo

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Riassunto: Sala gremita, gente seduta anche a terra pur di ascoltare la lezione sulle emergenze pediatriche tenuta da Maurizia Schiavone, infermiera del PS del Papa Giovanni XXIII° ed attivista Nursind, in collaborazione con il Comune di Lallio che ha messo a disposizione i locali ed ha pubblicizzato l’iniziativa attraverso i suoi canali informativi. Il pubblico presente, per lo più giovani coppie, ma anche alcune nonne, è stato positivamente coinvolto partecipando appassionatamente all’esposizione delle tematiche più comuni che si presentano ai genitori nell’infanzia legate a iperpiressia e termoregolazione, sicurezza del sonno, trauma cranico, insufficienza respiratoria... A caldo, chiediamo a Maurizia di esporci le proprie impressioni.

 
Intervista alla collega Maurizia Schiavone che ha tenuto la conferenza
sulle emergenze pediatriche domiciliari
 
 
sala_lallioTi aspettavi un afflusso così numeroso in un paesino di 4000 abitanti sia pur alle porte di Bergamo? 
Sarei ipocrita se ti rispondessi di no, , credo profondamente in ciò che propongo e mi auguro sempre che l’invito sia accolto con  interesse. E’ vero anche che ogni qualvolta si organizzano serate aperte alla popolazione, senza obbligo d'iscrizione, è sempre un'incognita,fino ad inizio serata non sai quante persone ci saranno, quale targhet di pubblico interverrà, quali sono le aspettative...Sicuramente , il Comune, benchè piccolo, ha pubblicizzato al meglio l'iniziativa, attraverso i manifesti, il tabellone luminoso, il circuito delle scuole materne..e questo ha contribuito al risultato ottenuto.

Il passa parola ma anche il volantino di avviso affisso alla scuola materna sono stati efficaci nel richiamare la popolazione, ma soprattutto la tematica che hai scelto di esporre. La tua esperienza professionale in materia e la capacità comunicativa ha coinvolto il pubblico fino a ben oltre le due ore programmate. Quali sono stati i temi che più hanno attirato l’attenzione? Quando si parla di piccoli, di situazioni che esulano l'ordinario, di urgenze pediatriche; i genitori e chi si occupa quotidianamente di loro( insegnanti, nonni, zii..)sono sempre interessati. I bimbi che stanno poco bene spaventano, non sono in grado di esprimersi, sono indifesi, fragili  e questo aumenta ancor di più l'ansia nei caregiver. Si e parlato di morte cardiaca improvvisa, di sonno sicuro, le intossicazioni, i traumi, le crisi epilettiche; illustrare quelle che sono le peculiarità dei bimbi; i meccanismi per i quali hanno una buona resistenza al disagio ma si aggravano anche molto velocemente. L'intento è stato anche quello di tranquillizzare il genitore, mostrare loro l'importanza di conoscere a fondo il proprio bimbo e quanto questo possa essere fondamentale nella relazione di cura. L'ho anche sottolineato: sono convinta che il miglio medico dei propri figli sia il genitore stesso, colui il quale sa se il proprio bimbo sta poco bene anche se tutti i parametri fisiologici potrebbero non essere particolarmente alterati.

Ti è capitato di sentirti in difficoltà a causa delle domande rivolte dal pubblico? Conduco spesso serate inerenti queste tematiche e mi rendo conto che i bisogni d'informazione spesso vertono su argomenti simili: il genitore chiede specifiche in base alle esperienze vissute: molti hanno vissuto la crisi epilettica febbrile, l'ostruzione delle vie aeree con giochini, piuttosto che alimenti, l'insufficienza respiratoria e gli attacchi d'asma nei bimbi allergici. E' impensabile che un docente possa conoscere tutti gli aspetti della materia che propone; se mi trovassi di fronte ad una domanda a cui non saprei rispondere, non avrei nessun problema nel dichiarare: " Mi spiace, signore, non le posso essere utile. Non mi sento molto afferrata nell'argomento"…

Credi di aver contribuito efficacemente a far prendere coscienza ai genitori circa i trattamenti e le attenzioni da riservare ai propri bimbi al fine di evitare accessi impropri in PS o dal pediatra? Quello degli accessi impropri è un problema rilevante  nella sanità, derivato soprattutto dalla scarsa informazione , dall’ansia e dal senso d’impotenza che il genitore prova quando il proprio bimbo sta poco bene. Cercare di creare, durante gli incontri, un clima sereno, amichevole, dove il genitore possa intervenire raccontando la propria esperienza , senza timore di essere giudicato ma supportato da chi ha esperienza in questo settore , ritengo sia un’ottima possibilità per poter , magari, in un prossimo futuro, affrontare al meglio le emergenze pediatriche. Sottolineare che, ad esempio, il 112 o il servizio di tossicologia, possono  essere un ottimo supporto in caso di necessità; dare indicazioni rispetto a semplici manovre e comportamenti da  attuare, potrebbero ridurre gli accessi impropri in Ps o dal pediatra.

Hai ricevuto un buon feedback al termine della conferenza anche in termini di rispetto e stima nei confronti della nostra professione? I discenti sono stati soddisfatti ; hanno chiesto se ci fossero altre serate in programma e questo credo sia motivo di orgoglio per la nostra professione. E’ inusuale , per la popolazione, partecipare ad incontri organizzati da infermieri; solitamente si aspettano risposte da medici di famiglia o da specialisti.  Ho voluto sottolineare, che nessuno di noi, vuole sostituirsi al pediatra, che rimane comunque il riferimento per il loro bimbo; non ho dato indicazioni terapeutiche su dosaggi o farmaci da utilizzare, ben consapevole che non rientra nelle mie competenze; del resto nemmeno mi sono arrivate richieste di questo tipo ;  per questo ritengo che l’utente abbia compreso appieno la nostra figura ed il nostro ruolo. La nostra capacità di essere in grado di “avvicinarci” molto alla popolazione, di utilizzare un linguaggio adeguato e facilmente comprensibile, la figura dell’infermiere, storicamente legata all’immagine di chi” si prende cura “del paziente, non può che renderci riscontri positivi.

Baby girl (12-15 months) grabbing doctor's stethoscope, side viewEducazione e prevenzione sono due dei quattro pilastri della nostra professione, purtroppo scarsamente esercitate in ospedale. Credi che con queste iniziative la professione possa colmare la lacuna? E’ vero, in corsia, spesso il tempo è talmente ristretto per cui è difficile dedicarci all’educazione sanitaria, tantomeno alla prevenzione. Questo però non deve divenire una giustificazione: l’utente ha diritto di essere ascoltato, informato ed educato; ricordiamoci che una buona relazione di cura prevede la partecipazione attiva e consapevole anche dell’utente. Per com’è l’organizzazione sanitaria  oggi, mi rendo conto di quanto sia difficile trovare spazi e tempi adeguati per fare prevenzione ed educazione sanitaria. Ritengo, quindi, che queste iniziative  possano essere una modalità, un occasione di completamento del nostro ruolo, momenti nei quali ci si possa confrontare con l’utente  e si possa sviluppare al meglio questo aspetto della professione.

Che consiglio daresti ai colleghi che vorrebbero ripetere la tua esperienza affrontando altri argomenti? Sono certa che molti dei miei colleghi posseggano le capacità professionali e  relazionali  per sostenere una lezione  alla popolazione. In fondo, ogni professionista che lavori a stretto contatto con l’utenza, cerca di fornire indicazioni  Chiunque voglia condividere le proprie conoscenze, esperienze , chiunque abbia voglia di mettersi in gioco,  di esplorare questo aspetto della nostra professione finora poco valorizzato, può provare questa esperienza che diviene momento di crescita personale e professionale. Qualcuno potrebbe avere qualche timore:  non l’ho mai fatto?..sarò in grado?. Sono riflessioni lecite, sicuramente il gruppo che si è creato all’interno di Nursind può fornire supporto, vero anche che… solo chi prova potrà verificarne l’esito…

E’ stato importante il ruolo e l’apporto del NurSind? Sicuramente Nursind ha un ruolo fondamentale, è stato il motore di questo progetto, crede ed investe molto sulle competenze infermieristiche. Ringrazio il Sindacato per la fiducia riposta e per l’organizzazione che ci viene fornita. Incontrarsi, lavorare in gruppo , ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità , uniti da un obiettivo comune :sviluppare un aspetto  cardine della professione: l’educazione sanitaria.

L’amministrazione comunale ha apprezzato l’iniziativa e l’efficacia del corso? Alla serata sono hanno partecipato 2 Assessori: l’Assessore alla Cultura: Emanuela Cividini e l’Assessore all’Ambiente: Mauro Pala. Ritengo che già questo sia tato un ottimo feedback, entrambi sono stati soddisfatti della lezione e delle modalità di esposizione delle tematiche proposte. Si è parlato di programmare altri incontri nel prossimo autunno rispetto anche ad altre tematiche proposte dal gruppo di infermieri che collabora al progetto.

Qualche suggerimento per migliorarlo o completarlo? In linea di massima i temi proposti mi sembrano un buona partenza, consapevole che, a volte, si trattano maggiormente alcuni aspetti o se ne aggiungono altri, in relazione delle richieste del pubblico. Probabilmente verrà inserita nel programma una parte sulle ostruzioni delle vie aeree , anche se ritengo che tutto sia in divenire … siamo solo all’inizio … ma questo è il bello della diretta!!

  (di Donato Carrara)   Per maggiori informazioni sull'iniziativa, CLICCA QUI