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Pisa. Pronto Soccorso e picchi stagionali: storia di ordinario affollamento.

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Pubblicato il: 27/01/2016

Toscana

Con l'arrivo della stagione invernale e la tipica riacutizzazione delle malattie croniche (soprattutto negli anziani) si ripresenta annualmente il problema dell'affollamento dei pronto soccorso.

Ma stavolta a Pisa ci si aspettava uno scenario diverso, vista la riorganizzazione dei servizi.

Di fatto però, quello che suo malgrado si è trovato a vivere in prima persona Fabio Belli, segretario amministrativo Nursind di Pisa, è stato ben altro.

Dovendosi rivolgere, ahilui, al Pronto Soccorso si è ritrovato nel girone dei "pazienti in destino", tra PS e reparti di degenza. Un limbo durato 22 ore e trascorso su una barella, non più parcheggiata nei corridoi (perchè la riorganizzazione lo vieta) bensì nei più disparati anfratti della struttura, separata da altre barelle attraverso delle tendine, senza ricevere alcun comfort domestico-alberghiero.

Un non-reparto che ufficialmente non esiste, ma che per numero di degenti e permanenza a pieno titolo ne meriterebbe il nome.

Diversa è la versione dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, che parla di "letti tecnici" monitorati dal personale infermieristico 24 ore su 24. Di confortante, nella nota del Direttore Generale Carlo Rinaldo Tomassini, l'annuncio di un aumento di organico, per far fronte a questo picco di accessi (in cui si registra una forte componente di anziani, che non trovano adeguata assistenza nei servizi territoriali), di 20 unità, di cui 11 infermieri.

Difficile parlare di buona notizia in questo frangente, ma almeno proviamoci...