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Visite fiscali: una procedura digitale a tutela della privacy degli assistiti

Arriva da Maria Parisi, Consigliere regionale per il Piemonte ANMEFI (associazione Nazionale Medici Fiscali), un comunicato molto utile a chiarire il ruolo del medico fiscale e la procedura della visita a domicilio con tutte le tutele che devono essere garantite al lavoratore assistito.

Non si tratta delle nuove regole entrate in vigore il 13 gennaio e nemmeno di aggiornamenti sul fatto che si possa essere visitati più volte nello stesso giorno di cui vi abbiamo già dato conto.

La necessità del comunicato deriva da una recente sentenza della Cassazione che richiama l'attenzione sulla riservatezza dei dati e la tutela della privacy del paziente visitato a domicilio.

Infatti nel caso di specie “il lavoratore avanzava una richiesta risarcitoria al sanitario, ritenuto responsabile di aver segnalato nella copia del referto destinata al datore di lavoro la prenotazione per una visita psichiatrica. Questa annotazione sarebbe stata la causa dei danni esistenziali provocati dall’atteggiamento denigratorio e diffidente messo in atto da colleghi e parenti, venuti a conoscenza della prenotazione per la consulenza specialistica. La Suprema Corte, pur ritenendo censurabile il comportamento del medico, reputava unico responsabile della divulgazione dei dati sensibili il datore di lavoro”.

Un problema legato alle pratiche cartacee finora in essere che dovrebbero essere superate dall'introduzione di una procedura digitale e un netbook, con tutte le garanzie e le tutele che ne deriveranno.

 

Andrea Tirotto

 

 Comunicato Medici Fiscali.pdf