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NurSind Perugia. Quando ci dicono :”qualcuno deve rimanere senza”, noi lottiamo per il Diritto alla Salute

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La Redazione
Pubblicato il: 19/02/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioUmbria

L’Italia spende meno del 6,4% del PIL quindi la sanità non sarà garantita a tutti ,qualcuno deve rimanere senza “, è questa la risposta che si sono sentiti dire gli appartenenti al movimento ex art.32 di Città della Pieve alla domanda : perché avete chiuso l’ospedale senza avviare la costruzione dell’ospedale unico della area vasta del lago Trasimeno?

Sabato 10 febbraio la segreteria territoriale NurSind Perugia ha incontrato gli appartenenti al Comitato ex art. 32 di Citta della Pieve, piccolo comune della periferia dell’Umbria già noto per la fiction di Don Matteo , ma di quella fiction ormai rimane sono un reale delitto : hanno ucciso la sanità.

Tre mesi fa l’ospedale chiude, senza che vi fosse un’altra struttura che avesse potuto accogliere tutta la comunità afferente all’area del Trasimeno, che è costretta dunque a percorrere, con l’ausilio delle associazioni di volontariato, 40 minuti di strada per raggiungere gli ospedali già al collasso.

A correre in aiuto del grido silenzioso di questa piccola comunità è stato il TAR dell’Umbria che impone la riapertura del pronto soccorso . Di questa sentenza sono emblematiche le parole che citano niente meno che la nostra costituzione: “Attesa la sua natura di primaria importanza tra i servizi sanitari nel senso che dalla sua tempestività e certezza dipende con altissima probabilità no la qualità del servizio, ma la protezione del diritto primario dell’uomo, quello alla vita, l’organizzazione del servizio di pronto soccorso deve rispondere ad un nucleo irriducibile del diritto alla salute, affermato dalla Corte Costituzionale e per la sua stessa natura insopprimibile, nonché insuscettibile di essere compresso o ridotto in forza di qualunque altra esigenza politico-amministrativa, tanto meno di carattere finanziario. (…) Al riguardo non può sussistere alcun dubbio sull’irragionevolezza di una applicazione della normativa nel senso di legittimare soppressioni o trasferimenti definitivi di presidi di pronto soccorso che costringano l’utenza a rivolgersi a servizi il cui espletamento richieda un aumento dei tempi di percorrenza (andata e ritorno) oltre il limite di 60 minuti indicato nella normativa. E ciò a maggior ragione nel caso di specie, in cui la conformazione oro-geografica e le condizioni di viabilità interna dell’intera zona, incidono negativamente e strutturalmente sulla effettiva percorribilità nei tempi prescritti dagli standard di emergenza/urgenza, soprattutto nel periodo invernale a causa delle prevedibili avverse condizioni climatiche…”

http://www.infermieristicamente.it/articolo/8790/tar-ordina-di-riaprire-il-pronto-soccorso-la-politica-non-puo-decidere-sulla-testa-dei-cittadini-sentenza-storica/

 

Ma ormai il delitto è compiuto , qui come in altri borghi , ospedali e terre d’Italia è iniziata la lenta agonia della sanità.

Al delitto perfetto se ne aggiunge un altro sottaciuto, negato e perfido nella sua sistematicità . Parlo del silenzio degli operatori di quest’ospedale a cui è stato sottilmente indicato di non aderire di non parlare . Si perchè chi chiude l ‘ospedale dove lavori , dove sei nato è chi ti da lo stipendio. E’ quindi il lavoro la prossima vittima di questa farsa, il lavoro usato non come strumento di vita e di dignità , ma come oggetto di ricatto di umiliazione . Silenziosi al mattino, i nostri colleghi infermieri vanno chini al lavoro mentre i propri familiari lottano, impossibilitati a far sentire la loro voce nel timore che questo venga usato contro di loro . E’ evidente ormai che la lotta del sindacato NurSind non è più un lotta per il solo contratto di lavoro  ,è una lotta di resistenza al diritto al lavoro e alla salute . Porteremo in piazza la voce anche di tutti quegli operatori che non possono perchè vessati , porteremo in piazza la voce di quegli utenti a cui viene negato il diritto alla salute .

E’ questo l’impegno che la segreteria territoriale NurSind Perugia ha preso con il Comitato di Città della Pieve , perché la protesta di pochi è per difendere il diritto di tutti !!!!!

 

 Mercantini Emiliano, Segretario Amministrativo NurSind Perugia

 

 

 

Ph credit: USB Sardegna