Professioni sanitarie ed Occupazione. Infermieristica cresce di più 4.5 punti percentuali. Vince la libera professione
Il 71% dei laureati nelle professioni sanitarie ad un anno dal conseguimento del titolo ha già un lavoro.
A rivelarlo il XX rapporto annuale del Consorzio Alma Laurea di Bologna, presentato quest’anno presso l’Università di Torino l’ 11 giugno scorso.
Il tasso, sempre inferiore a quello di dieci anni fa, che era dell’87% , è comunque cresciuto, passando, con un trend positivo dal 65,8% del 2013, al 66,6% del 2014, al 68,2% del 2015 e all’attuale 71%, con aumento di ben 4,3 punti percentuali.
I dati di seguito incideranno sicuramente sulla imminente determinazione dei fabbisogni formativi per il prossimo AA 2018-19.
Vediamo quindi per area, l’aumento percentuale dell’occupazione ad un anno dalla laurea.
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Infermieristica, più 4,5 punti percentuali, sale così dal 67,8% del 2015 al 72,3%
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Area della riabilitazione più 2,5 punti percentuali, sale dal 80,8% del 2015 al 83,2% attuale
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Area tecnica, con incremento di +3,8 punti percentuali, sale dal 51% del 2015 al 54,8%.
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Area della prevenzione con +4,3 punti percentuali, risalendo dal 45,4% del 2015 all’attuale 50,8%.
Alto tasso occupazionale ai primi cinque posti per:
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Igienista Dentale con l’89%,
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Logopedista e Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva con l’88%,
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Fisioterapista 84%
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Podologo con l’83%.
Di fatto sono tutti profili che operano prevalentemente come liberi professionisti, oltre che in parte anche come dipendenti pubblici; si tratta di professioni non toccate quindi dal blocco delle assunzioni degli ultimi anni nel pubblico impiego.
Agli ultimi posti in relazione al tasso occupazionale:
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Tecnici di Laboratorio per l’alta numerosità di circa 28 mila abilitati, che dal 2007 hanno perso rispettivamente 31 punti percentuali.
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Tecnici di Radiologia e i Tecnici della Prevenzione con il 47%
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Tecnici di Laboratorio al 37%,
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Tecnici di Audiometria con il 35%
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Tecnici di Fisiopatologia cardiocircolatoria con il 33%, che si confermano stabilmente ultimi negli ultimi quattro anni.
da il Sole24oreSanità