Precariato. Arriva il Decreto Dignità. Ecco le novità
Il Decreto Dignità proposto dal Vice premier Di Maio, dovrebbe approdare domani in Consiglio dei Ministri. Le principali novità previste per contrastare il precariato.
- Stretta sui contratti a termine, ritorna l’obbligo della causale per i contratti a termine, abolita dall’ex Ministro Poletti con il Decreto Legge n. 34/2014. Le assunzioni a tempo determinato saranno giustificate se corrispondono a una di queste tre le causali:
- per ragioni tecnico-produttive;
- per ragioni organizzative (che comprendono la partenza di nuovi progetti aziendali);
- per ragioni sostitutive di personale assente
I rinnovi dei contratti determinati saranno ridotti a quattro.
Oggi, i contratti a termine possono durare al massimo per 36 mesi ed il numero di rinnovi massimi consentiti è pari a cinque.
- Rendere i contratti stabili vantaggiosi per le aziende, con incentivi adeguati alle imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato. Andrebbero a sostituire gli attuali bonus, tra cui l’ultimo introdotto con la Legge di Bilancio 2018.
- I centri per l’impiego saranno riformati per essere il fulcro dell’introduzione al reddito di cittadinanza.
- Per i “fattorini 4.0” il diritto ad un trattamento economico minimo, proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato.
- Più complicato per le aziende, delocalizzare/trasferire il lavoro al di fuori dell’UE. Le imprese con almeno 1000 dipendenti per poter trasferire la loro azienda , saranno obbligate a reperire un acquirente che garantisca i livelli occupazionali; altrimenti dovranno restituire i contributi pubblici ricevuti e pagare una sanzione pari al 2% del fatturato.
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