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O2terapia. Le nuove linee guida ne indicano la pericolosità. Ecco quando somministrarlo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/11/2018 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

di Michela Cavallin

 

Secondo le nuove raccomandazioni pubblicate sul British medical journali il “farmaco” più somministrato al mondo - potrebbe causare più danni che benefici, tra le raccomandazioni il gruppo di lavoro consiglia di tenere i valori dell’SpO2 a una percentuale pari o inferiore a 96%.

Nel documento si trova una raccomandazione contro l'inizio della terapia con ossigeno nei pazienti con SpO2 tra 90% e 92%, anche se si dovrebbe considerare una soglia inferiore per SpO2 per i pazienti a rischio per insufficienza respiratoria ipercapnica.

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Negli adulti infatti si può verificare una sindrome da sovradosaggio da ossigeno, chiamata anche sindrome di Lorrain-Smith. Un esposizione per lungo tempo ad un’alta pressione parziale di ossigeno può portare ad una vasocostrizione.Il caso più frequente di effetto avverso che l’infermiere si trova a gestire è l’ipercapnia, ovvero l’aumento della CO2 (anidride carbonica) che porta ad acidosi respiratoria e a turbe della coscienza fino al coma ipercapnico.

Altro effetto collaterale che viene causato dalla somministrazione di ossigeno è la vasocostrizione cerebrale e coronarica. È facile quindi intuire che le persone colpite da infarto miocardico acuto o da ictus devono ricevere ossigeno solo se è necessario, altrimenti la vasocostrizione arteriosa porta un peggioramento dell’ischemia.

Come evitare quindi sovradosaggi di ossigeno nei pazienti acuti?

Prevedendo sistematicamente il rilievo dello stato di coscienza, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e temperatura corporea, saturazione periferica dell’ossigeno e presenza di eventuale anemia.

L’ossigeno terapia va prescritta in termini di flusso e concentrazioni in funzione della persona assistita e delle caratteristiche del paziente e dello strumento erogatore.

  • Nei pazienti con infarto miocardico acuto o ictus, l'ossigeno non deve essere somministrato se la SpO2 iniziale è maggiore o uguale a 92%.

Controllare regolarmente la reazione della persona assistita per valutare la necessità di continuare o modificare la terapia attraverso l’osservazione e la valutazione di segni e sintomi permette di prevenire i danni da somministrazione di ossigeno.

 

 

da Doctor33