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Lavoratore in malattia. Curarsi all’estero e non perdere l’indennità economica. Come fare. La circolare Inps

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/12/2018 vai ai commenti

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Il lavoratore in malattia che intende andare all’estero per curarsi deve ottenere il nulla osta dell’Inps per conservare l’indennità economica.

 

A spiegarlo la circolare Inps 4271/2018, che va a modificare la circolare n.192 del 1996 già in uso, secondo la quale, il lavoratore in malattia che doveva spostarsi all’estero (Paesi UE e Paesi extra-europei) per curarsi, avrebbe dovuto chiedere di autorizzazione della Asl o della stessa Inps, al fine di conservare l’indennità di malattia.

Con la nuova circolare, l’Inps nel concedere l’autorizzazione, pone il limite della valutazione medico legale avente finalità di escludere eventuali rischi di aggravamento del paziente, derivanti dal trasferimento all’estero, da cui potrebbe derivare un maggiore costo per l’indennità di malattia a carico dell’Inps.

Qualora il lavoratore in malattia, contro il parere Inps, si rechi ugualmente all’estero (che non può essergli vietato) l’indennità verrà sospesa.

 

Cosa fare nel caso il dipendente debba recarsi all’estero per le cure

Oltre alle eventuali autorizzazioni dell Asl in tema di copertura delle prestazioni sanitarie erogabili in convenzione con l’estero, il lavoratore deve procedere ad una preventiva comunicazione alla sede territoriale dell’Inps.

Questa nei limiti delle disponibilità organizzative, convocherà il prima possibile il lavoratore per la visita ambulatoriale, al fine di accertarne le condizioni di salute, compatibili con il trasferimento.

Alla fine della visita è previsto il rilascio di un apposito verbale valutativo al lavoratore e quest’ultimo dovrà fornire un indirizzo di domicilio all’estero per eventuali controlli del medico legale.