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Ci sarebbe Osa, cooperativa che fornisce infermieri, nello scandalo Vaticano

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 01/10/2020

AttualitàCronache sanitarie

Nella rogatoria della procura pontificia che descrive l’ennesimo scandalo che sta travolgendo il Vaticano, emergono, tra gli investimenti sospetti, anche quelli che riguardano la cooperativa Osa

Un documento di 59 pagine apre lo scenario sull’ennesimo scandalo che travolge il Vaticano: una rogatoria presentata dalla procura pontificia, dalla quale emerge il saccheggio di 454 milioni di euro, svuotando anche il conto del Papa.

Nella sintesi degli inquirenti su legge: “La Segreteria di Stato ha finanziato l’operazione londinese con linee di credito del Credit Suisse e della Banca della Svizzera Italiana per 200 milioni di dollari garantite attraverso la costituzione del pegno di valori patrimoniali posseduti dalla Segreteria di Stato e rinvenienti nelle donazioni dell’Obolo di San Pietro». Ossia dei fondi per le elemosine, messi a servizio delle speculazioni per importi ancora indefiniti «che possono arrivare fino a 454 milioni di euro – prosegue- emerge un fronte nuovo e assai torbido di investimenti pontifici. La cartolarizzazione dei crediti avanzati da ospedali privati e cooperative nei confronti delle Asl. Società che si inseriscono così nei rapporti del Fatebenefratelli di Roma con la Regione Lazio. E soprattutto il Vaticano si lega a una cooperativa, la Osa, che grazie alla raccomandazione di Tirabassi , dipendente della Segreteria di Stato, ottiene un contratto record dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Affidato a un soggetto che viene segnalato «per forti legami e ambienti e persone della camorra pugliese (Clan Campana e Sacra Corona Unità)»”.

La Cooperativa Osa, fondata a Roma nel 1985, fornisce ben 952 infermieri ed operatori socio- sanitari a tre ospedali del Lazio: Bambino Gesù, Umberto I e Sant’Andrea. Secondo il bilancio del 2018, quest’ultimo avrebbe pagato 23,62 euro per ogni ora di lavoro dei 36 operatori sanitari presenti nel nosocomio.

All’Umberto I sono 688 gli operatori sanitari esternalizzati, e per ognuno di loro, il costo è di 21,70 centesimi, mentre è di 20,13 euro il costo orario dei 228 operatori presenti al Bambino Gesù.

 

Quanto costa appaltare gli infermieri con le Cooperative

Esternalizzare è quella pratica di dare in appalto all'esterno una parte di attività di un ente, di un'azienda.

Se si esternalizza personale si deve passare attraverso un'agenzia interinale, se invece ci si affida a cooperative e ditte si deve appaltare un servizio completo. Spesso i servizi appaltati non sono servizi e i costi dell'azienda invece di diminuire aumentano. 

A rimetterci sono i lavoratori che scontano paghe basse e minori diritti. Loro diventano la merce di questi appalti.

  • Ogni infermiere appaltato all’azienda costa in media 34 euro l’ora, a fronte dei 29 euro previsti se l’infermiere è direttamente assunto dall’azienda
  • Ad ogni infermiere in appalto delle 34 euro l’ora vanno in media dai 14 ai 17 euro l’ora, a fronte dei 21 che vanno agli infermieri assunti direttamente.

 

 da Repubblica e Il Tempo