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Infermieri obbligati a controllare il greenpass dei colleghi. NurSind Piemonte ne chiede lo stop

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La Redazione
Pubblicato il: 17/10/2021 vai ai commenti

NurSind dal territorioPiemonte

 “Non bastava controllare parenti e visitatori, ora, dovremmo controllarci anche tra di noi, togliendo ulteriore tempo alle funzioni proprie per le quali si è chiamati ad operare, assumendoci inoltre, compiti e responsabilità non nostre”, dichiara Francesco Coppolella, coordinatore regionale NurSind Piemonte.

A partire dal 15 ottobre, tutti i lavoratori privati e pubblici, devono possedere il green pass per poter prendere servizio. Per gli operatori sanitari, il green pass vuol dire aver assolto all’obbligo vaccinale. In assenza di figure preposte al controllo, nelle aziende piemontesi, tale compito è stato affidato a Infermieri e operatori sanitari che giornalmente devono controllare se una percentuale di loro colleghi sono in possesso del green pass.

Commenta Coppolella: “Non è ammissibile che ogni volta che il governo introduce una nuova norma, questa debba essere ad isorisorse. Siamo consapevoli infatti delle difficoltà di chi dirige una azienda sanitaria che deve dare seguito all’applicazione di un dispositivo di legge senza avere avuto risorse e strumenti adeguati come invece doveva essere ma, non possiamo constatare quanto sia assurdo, in questo caso, utilizzare infermieri e operatori sanitari per farlo”.

NurSind rivendica un utilizzo inappropriato e anche inopportuno del personale sanitario nel ruolo di controllore della certificazione verde all’interno dei servizi delle aziende sanitarie regionali - Ricordiamo tra le altre cose che il personale sanitario è già soggetto all’obbligo vaccinale e più del 90 per cento di esso è già vaccinato e in possesso del green pass-  evidenzia il sindacalista  - questo rappresenterebbe già di per sè uno dei motivi per non coinvolgerlo oppure solo in minima parte se proprio si è costretti.

“Seppur nelle difficoltà che comprendiamo, le aziende trovino soluzioni che coinvolgano il meno possibile il personale sanitario, evitando non solo di togliere ulteriore tempo all’assistenza ma anche criticità che possono verificarsi dalle varie organizzazioni aziendali e rendendolo altresi più utile all’obbiettivo posto”, conclude Coppolella.