Iscriviti alla newsletter

Auto infermieri di famiglia senza benzina. L’azienda li obbliga a chiedere credito al rifornimento

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/02/2022

NurSind dal territorioToscana

Le auto della flotta aziendale, nell'area Pistoiese e Valdinievole, sono rimaste letteralmente a secco! Da una settimana oramai, le carte di credito che gli operatori, impegnati nell'assistenza domiciliare, dagli infermieri di famiglia e comunità e quelli afferenti alla salute mentale, usano per far rifornimento di carburante per le auto aziendali, non hanno più credito e sono state bloccate! A sconcertare maggiormente però in tutto questo è l'indicazione che alcuni di loro hanno ricevuto: andare dal gestore a chiedere credito a nome dell'Azienda e ringraziare con un "qualcuno poi ti pagherà".

 A raccontare la vicenda è Rosa Scelta, segretario territoriale Nursind Pistoia: “Come Dirigenti sindacali abbiamo negli anni assistito e combattuto contro situazioni di sfruttamento, male utilizzo e svilimento della figura dell'Infermiere e degli operatori sanitari. E' del 28 Gennaio, la piena adesione, anche di Nursind Pistoia, allo sciopero nazionale indetto da Nursind per protestare contro i tagli scellerati di personale da parte di una politica sanitaria ottusa e cieca, di una politica sanitaria Regionale, che ormai interagisce con la nostra forza sindacale solo con una litania, degna di un disco rotto: Non ci sono i fondi!”.

Continua Scelta – Negli ultimi 2 anni l'uso fatto della figura dell'Infermiere  viene bene parafrasata con il detto locale " ..essere come l' ampollina dell'acqua Santa". Per ogni riorganizzazione di servizio, di offerta di cura, si attinge sempre da lì, dalla figura più duttile e più indicata nell'assistenza ad ISORISORSE.

Venire a conoscenza che agli infermieri operanti sul Territorio è stato chiesto di andare a chiedere credito, per poter fare rifornimento per le auto di servizio  e poter così garantire  l'assistenza domiciliare, ci ha portato a denunciare pubblicamente, questa ennesima abominevole realtà di mala gestione dei Servizi – e conclude - Vogliamo farci portavoce di coloro, operatori sanitari, che lavorando con professionalità e coscienza del bene collettivo da tutelare, non possono accettare che tutto questo accada. Gli operatori sono i primi a garanzia dell'assistenza da erogare ai cittadini e sono i primi a saper distinguere tra un disservizio ed una completa mancanza di capace gestione del Servizio Pubblico”