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La Cassazione si esprime su indennità di turno nelle ferie: una vittoria per gli infermieri turnisti

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 01/07/2025

La Sentenza

La Corte di Cassazione chiarisce il diritto al riconoscimento dell’indennità di turno anche durante le ferie pregresse: una svolta importante per il personale infermieristico.

Con l’ordinanza n. 17495 del 29 giugno 2025, la Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione ha ribadito con forza un principio che potrebbe cambiare sensibilmente il panorama retributivo del personale sanitario turnista: l’indennità giornaliera di turno deve essere riconosciuta anche durante le ferie, in quanto parte integrante della retribuzione ordinaria.

Il caso riguardava un’infermiera, dipendente a tempo pieno e indeterminato presso una ASL campana, inquadrata come Collaboratore Professionale Sanitario - Infermiere, categoria D, e impiegata in turni avvicendati su cinque giorni settimanali. Dopo aver constatato che durante i periodi di ferie non veniva corrisposta l’indennità giornaliera di turno — prevista dall’art. 86, comma 3, del CCNL Sanità 2016-2018 — la lavoratrice ha fatto ricorso al Tribunale, ottenendo pieno riconoscimento del suo diritto. La decisione è stata confermata anche dalla Corte d’Appello di Napoli e infine consolidata dalla Suprema Corte.

La Cassazione: "La retribuzione in ferie deve essere equivalente a quella ordinaria"

Nel motivare la decisione, i giudici della Cassazione (Presidente Dott.ssa Doronzo, Relatore Dott. Casciaro) hanno richiamato la giurisprudenza consolidata della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, secondo cui la retribuzione durante il periodo di ferie annuali deve corrispondere a quella ordinaria del lavoratore, includendo tutte le voci retributive strettamente connesse alle mansioni svolte o allo status professionale.

L’indennità di turno — pur essendo tecnicamente legata alla presenza fisica — non può essere esclusa dal computo della retribuzione feriale se rappresenta una componente ordinaria e strutturale della retribuzione del lavoratore, volta a compensare disagi derivanti dai turni avvicendati e dalla flessibilità oraria.

Il mancato riconoscimento di questa indennità durante le ferie può infatti produrre un effetto dissuasivo nell’esercizio del diritto al riposo, contravvenendo ai principi fondamentali del diritto sociale europeo.

Una sentenza che fa giurispurdenza (e giustizia)

La decisione si inserisce nel solco di precedenti importanti (Cass. n. 14089/2024, Cass. n. 20216/2022, Cass. n. 13425/2019), ma assume un peso specifico in quanto riguarda direttamente l’applicazione di norme del contratto collettivo della sanità pubblica italiana e consolida un orientamento utile per i dipendenti delle aziende sanitarie.

Si tratta di un riconoscimento importante per migliaia di infermieri, tecnici sanitari, OSS e altre figure impegnate in turni h24, spesso penalizzati sul piano retributivo nei momenti di legittima fruizione delle ferie.

Indennità ex art. 86 CCNL: da voce "variabile" a diritto strutturale

L’indennità giornaliera di turno — pari a € 4,49 per ogni giorno lavorato, poi ridotta a € 2,07 dal 2018 — è stata considerata dalla Corte una voce retributiva strutturalmente connessa al disagio organizzativo e quindi da includere anche nei periodi di assenza programmata per ferie.

La Cassazione ha ricordato che l’art. 7 della Direttiva 2003/88/CE e le sentenze CGUE (Schultz-Hoff, Williams, Hein, DS c. Koch) impongono agli Stati membri di garantire che il godimento delle ferie non si traduca in una perdita economica. Un principio a cui il legislatore e la contrattazione collettiva devono conformarsi.

Cosa cambia per gli operatori sanitari

Questa ordinanza apre la strada a possibili ricorsi da parte di lavoratori turnisti che negli anni non hanno ricevuto l’indennità di turno durante le ferie, consentendo azioni per il recupero delle somme non corrisposte, entro i limiti della prescrizione quinquennale.

Per i sindacati e le organizzazioni professionali si tratta di una base giuridica forte per pretendere l’immediata correzione delle prassi aziendali ancora non allineate e per sostenere nuove contrattazioni più eque.

Conclusioni

L’ordinanza n. 17495/2025 della Cassazione è un punto fermo nella tutela del diritto al riposo retribuito per i lavoratori del comparto sanitario. Stabilisce un principio che dovrebbe essere considerato ovvio: le ferie non sono una punizione economica, ma un diritto pieno, anche sotto il profilo retributivo.

Il messaggio è chiaro: non può esserci giustizia nel lavoro senza giustizia nella retribuzione.